AGI - Le élite russe potrebbero presto trovarsi sprovviste delle loro bottiglie di champagne francese preferite: Moet Hennessy, leader mondiale nel settore dei vini ed alcolici di lusso, ha interrotto le forniture alla Russia, dopo il varo, ieri, di una controversa legge che impone a tutte le bollicine d'importazione l'etichetta 'spumante', riservando quella di 'champagne' ('shampanskoe' in russo) solo ai vini di produzione nazionali.
Leonid Rafailov, direttore di Ast, distributore di punta di alcolici che lavora anche con Moet Hennessy, ha riferito di aver ricevuto una lettera dalla società francese, che gli notifica la sospensione delle consegne. I dirigenti di Moet Hennessy in Russia hanno parlato di una misura "temporanea", in vista di una soluzione.
Moet Hennessy è parte del gruppo del lusso LVMH ed è nota per brand come Moet & Chandon, Veuve Clicquot e Dom Perignon. I francesi sono molto gelosi del termine 'champagne', che può essere prodotto esclusivamente nell'omonima regione. Gli esperti del mercato degli alcolici in Russia hanno fatto notare che la legge è aperta a diverse interpretazioni, che la quota di Moet Hennessy è relativamente piccola e i clienti che possono permettersi lo champagne troveranno un sostituto facilmente.
"Se non avremo più Moet in Russia non ci sarà un colpo di Stato", ha ironizzato Vadim Drobiz, esperto del settore. Gli ha fatto eco la consulente Anna Chernyshova, che aiuta i suoi clienti a mettere in piedi collezioni di vini: "Non sono sicura del perché il Parlamento abbia approvato una legge simile, così tanti funzionari governativi bevono champagne!".