AGI - Il 2 luglio 1993, 28 anni fa, a Mogadiscio si combatteva la battaglia a 'Checkpoint Pasta'. Uno scontro a fuoco che vide contrapposte le truppe italiane e i ribelli somali. Nel combattimento persero la vita tre soldati italiani Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi, Pasquale Baccaro e oltre venti rimasero feriti.
Ancora non si conoscono le ragioni precise per le quali i ribelli somali reagirono con violenza contro i militari italiani. Secondo alcune ricostruzioni, mai avvalorate da fonti ufficiali, gli scontri sarebbero scoppiati perché nella zona delle operazioni condotte dalle forze italiane avrebbe trovato rifugio Mohammed Farah Aidid, uno dei principali signori della guerra somali e ritenuto un grosso ostacolo al raggiungimento di un accordo di pace.
L'ordine rivolto da Aidid ai suoi miliziani sarebbe stato di dare il via agli scontri, così da consentirgli di fuggire dall'area. Un’altra ipotesi vuole che la zona del rastrellamento fosse sotto il controllo del principale avversario di Aidid, Ali Mahdi Mohamed e anche lui cercasse di fuggire dai militari italiani.
A Siena si è tenuta una commemorazione per i caduti. “Bisogna mantenere viva la memoria dei caduti e dei feriti - sottolinea il tenente colonnello Gianfranco Paglia, allora sottotenente rimasto gravemente ferito nello scontro - E non bisogna dimenticare la storia”.