AGI - "La rinascita della Cina è un processo storico irreversibile": lo ha detto il presidente Xi Jinping in occasione del centesimo anniversario di fondazione del Partito comunista.
"Il popolo cinese si è svegliato e i tempi in cui poteva essere calpestato, o soffrire ed essere oppresso non torneranno mai più", ha aggiunto il presidente cinese parlando alla folla in Piazza Tienanmen. "Non abbiamo mai prevaricato popoli di altri Paesi e non lo faremo mai, e non permetteremo a forze straniere di prevaricarci, opprimerci o soggiogarci". Chi proverà a farlo, ha avvertito Xi, "si troverà in rotta di collisione" con Pechino.
La Cina accoglierà suggerimenti da altre culture, ma non accetterà "prediche bigotte" nel suo percorso di sviluppo.
"Ci assicureremo che lo sviluppo della Cina rimanga saldo nelle nostre mani", ha aggiunto XI, che è anche segretario generale del Partito comunista cinese.
Ogni tentativo di dividere il Partito dal popolo - ha avvertito - è destinato al fallimento: il Partito Comunista Cinese ha le sue radici nel popolo e rappresenta gli interessi fondamentali del popolo cinese.
Xi ha poi affermato che risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione dell'isola con la Cina sono una "missione storica" del Partito Comunista Cinese.
"Nessuno deve sottovalutare la risolutezza del popolo cinese di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale", ha aggiunto Xi.
Secondo Xi "solo il socialismo può salvare la Cina, e solo il socialismo con caratteristiche cinesi può sviluppare la Cina". "Il popolo cinese", ha detto, "non è solo stato bravo a distruggere il vecchio mondo, ma anche a costruirne uno nuovo"; la Cina ha raggiunto la costruzione di una società moderatamente prospera in tutti gli aspetti.