AGI - Le scuole del Regno Unito potrebbero presto diventare zone franche del telefonino. Il ministro dell’Istruzione Gavin Williamson ha infatti annunciato lunedì l’intenzione di vietarne l’uso agli studenti fino ai 18 anni.
L’iniziativa segue un dibattito iniziato già alcuni mesi fa sul rapporto fra i giovanissimi e i social media durante la pandemia. Le ore trascorse a giocare con i videogames o a frequentare i social media sono infatti aumentate notevolmente, con conseguente incremento anche di fenomeni di cosiddetto bullismo on line.
Il ministro ha avviato una consultazione su questo tema, che durerà sei settimane, insieme ai rappresentanti dei genitori e degli insegnanti. “I cellulari non sono solo fonte di distrazione – ha affermato Williamson – il loro uso improprio o eccessivo può infatti arrivare a danneggiare la salute mentale di uno studente”. “Voglio mettere fine a tutto questo eliminando I cellulari durante le ore scolastiche” ha concluso.
Il problema del benessere mentale degli adolescenti è venuto prepotentemente alla ribalta all’inizio di quest’anno grazie a un rapporto realizzato dall’Istituto di ricerca per l’Educazione e dall’ente di beneficenza fondato dal Principe del Galles per aiutare i giovani vulnerabili.
Secondo lo studio, i bambini delle scuole elementari hanno un livello di benessere e autostima molto simile fra loro ma verso i quattordici anni, e specialmente nelle ragazze, avviene un brusco calo. È verso quell’età che sempre più adolescenti si sentono depressi o senza speranza. Questo sarebbe in parte dovuto a una minore mobilità, a cui il lockdown ha contribuito, e in parte al rifugiarsi sempre di più nel mondo virtuale dei social media.
L’iniziativa di Williamson vuole arginare il fenomeno durante le ore scolastiche ma non è detto che l’iniziativa non incontri ostacoli. Non tutti i presidi sono infatti d’accordo e considerano questa faccenda una questione minore rispetto alle enormi sfide a cui la scuola deve fare fronte a causa della pandemia.
L’associazione delle scuole e dei college britannici ha fatto sapere che moltissimi istituti hanno già una propria politica restrittiva rispetto all’uso dei cellulari e che la questione dovrebbe essere gestita a livello locale e non da Wesminister.
Secondo Sarah Hannafin, consigliere del sindacato scolastico dei dirigenti scolastici Naht, vietare i cellulari potrebbe ottenere addirittura un effetto opposto. Se Williamson riuscirà a portare a termine la sua crociata contro i cellulari si saprà dunque solo al termine delle sei settimane di consultazione, che non sembrano però iniziate con unanimità d’intenti.