AGI - La Grande Mela rende omaggio a Firenze e ai maestri dell’arte rinascimentale con una mostra senza precedenti che celebra il potere del linguaggio e del ritratto, prima del tempo dei social.
Da sabato 26 giugno al Metropolitan Museum of Art di New York apre “The Medici: Portraits and Politics, 1512-1570”, la più grande rassegna di arte medicea negli Stati Uniti con oltre novanta opere, tra dipinti, sculture, armature, manoscritti, dei maestri del Rinascimento italiano, da Bronzino a Pontormo, da Cellini a Salviati e Rosso Fiorentino, legati al periodo in cui Firenze passò da essere una repubblica al ducato di Cosimo I de’ Medici, tornato a ristabilire il potere della vecchia famiglia.
I ritratti dei nobili fiorentini segnano il passaggio dall’arte concepita come solo utile a forma di rappresentazione sociale, propaganda del potere, ma anche culto “fotografico” moderno del proprio ruolo, una sorta di Instagram anticipata in cui apparire al pubblico, mostrarsi, autocelebrarsi.
“I Medici - spiega all’Agi il professor Keith Christiansen, storico direttore del Department of European Paintings al Met e tra i curatori della rassegna - hanno governato Firenze dal 1434 al 1494 ma solo dopo il ritorno al potere, nel 1512, con Cosimo I viene mostrata una abilità senza precedenti nel trasformare la cultura in strumento politico”.
“Il duca - continua Christiansen - ha dato all’arte fiorentina una posizione centrale che non aveva mai avuto. Il ritratto divenne strumento essenziale per affermare un ruolo, una posizione sociale, un’ambizione culturale”.
La ritrattistica, che arriva dopo l’epopea di Leonardo, Botticelli e Michelangelo, diventa un filone influente nell’arte. Nei volti esposti nelle sale al secondo piano del Met, allestite con giochi raffinati di luci e penombre, si vedono fiorentini ricchi e potenti, un modo di rappresentare se stessi che in Usa è linguaggio ancora molto utilizzato dalle famiglie più famose. Questa rassegna unisce il Rinascimento alla contemporaneità.
“Non è solo una mostra sui Medici - spiega l’altro curatore, il professor Carlo Falciani, storico dell’arte e docente all’Accademia delle Belle Arti di Firenze - i Medici sono solo un pretesto, un modo di indagare l’idea di rappresentare l’individualità, di come queste persone si vedevano nella storia, si capisce come avessero una grande libertà di rappresentare se stessi, l’idea di sé dopo la morte”.
“E' una mostra - aggiunge - che parla di individui, non solo di potere. Di come in quel momento a Firenze nasce una società che crede nel potere del linguaggio, Cosimo capisce che il linguaggio è la cosa più importante che lui ha, la Toscana è niente in quel momento. Fa ciò che viene condotto oggi, la vera battaglia del potere è su internet, sul linguaggio. Cosimo domina di fatto l’Italia più con quello che con le armi che non ha, e influenza mezza Europa”. La rassegna chiuderà l’11 ottobre 2021.