AGI - Candidati come melanzane, salame piccante e olive sulla pizza. Oppure i numeri della tombola. Nelle ultime tre settimane tutti, a cominciare dal sindaco di New York Bill de Blasio, si sono lanciati nel rendere comprensibile il cervellotico sistema con cui per la prima volta la Grande Mela, sceglierà il candidato democratico alla corsa da sindaco.
Un sistema complesso
Si possono scegliere fino a un massimo di cinque nomi, in ordine di preferenza: sulla colonna "1" andrà il nome del prescelto, sul "2" quello della seconda scelta, e così via, fino alla quinta opzione. Se un candidato non otterrà la maggioranza dei voti al primo colpo, equivalente a più del 50 per cento, potrebbe restare in gioco con il recupero dei voti come seconda opzione. E se non ci sarà un vincitore, si passerà al recupero della "terza scelta" e così via. In pratica, potrebbe verificarsi il paradosso per cui alla fine possa risultare eletto un candidato che ha ottenuto meno voti di un altro come prima scelta, ma molti di più come 'seconda', da aggiungere ai primi per formare il risultato globale.
Il sistema viene utilizzato negli Stati Uniti per le elezioni locali e a New York per il rinnovo delle cariche di quartiere nel Queens e nel Bronx. Solo nel Maine è usato per le elezioni statali. Gli analisti hanno trovato che, nonostante la complessità del sistema, la gente si è trovata a suo agio. È come se il proprio candidato avesse più di una possibilità, grazie al 'recupero' delle preferenze.
Una dozzina di candidati
In lizza ci sono una dozzina di nomi, nessuno è emerso come netto favorito. Nel 2013 de Blasio conquistò la nomination democratica con poco più del 40 per cento dei voti. Stavolta, con il nuovo sistema, il limite da superare, al primo spoglio, sarà quello del 50 per cento. De Blasio spiegava che bisognava indicare sulla scheda i nomi come si fa nelle ordinazioni online della pizza. Alla pizza margherita, sotto la voce 'topping', condimenti, ci sono caselle in cui inserire la croce sui vari 'extra', in ordine di preferenza in base ai gusti, dalle melanzane al salamino piccante. "Ma non l'ananas - aveva scherzato il sindaco - perché sapete che è la negazione della pizza". Quando gli hanno chiesto chi fosse, tra i candidati democratici, l'"ananas" da non votare alle primarie, de Blasio ha glissato.