AGI - Il governo spagnolo ha concesso l'indulto a nove leader indipendentisti catalani incarcerati per il coinvolgimento nel referendum del 2017 e la tentata secessione da Madrid. Non è chiaro quando potranno lasciare le carceri dove stanno scontando lunghe pene detentive ma ora che il provvedimento è stato approvato dall'esecutivo, le autorità giudiziarie lavoreranno velocemente per completare l'iter amministrativo.
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha rivendicato "l'utilità pubblica" del provvedimento, spiegando che "nasce dalla necessità di ristabilire la convivenza". "La democrazia spagnola ha messo in mostra la sua grandezza. Ora è il momento per la politica di voltare pagina e tornare sulla strada che non avrebbe mai dovuto essere abbandonata. Ora è il momento di concentrare tutte le nostre forze per migliorare la vita del nostro popolo", ha affermato il capo di governo.
"In questo giorno guardiamo al futuro con più ottimismo. Vogliamo aprire un nuovo tempo di dialogo e chiudere il confronto una volta per tutte", ha proseguito Sanchez, ricordando che l'indulto "non richiede che coloro che ne beneficiano cambino idea. Queste persone, infatti, non sono state sanzionate per le loro idee, ma per i loro atti contrari alla legalità democratica". Gli indipendentisti chiedevano invece l'amnistia, nella convinzione che non sia stato commesso alcun reato organizzando il referendum e, quindi, non ci sia nessun motivo di concedere un indulto.