AGI - A pochi giorni dalla prima visita presidenziale all’estero di Joe Biden, il segretario di Stato americano Antony Blinken torna in Europa per rinsaldare l’alleanza atlantica (in chiave anti-cinese). Prima tappa a Berlino, per la seconda Conferenza ministeriale sulla Libia con i riflettori puntati sulle elezioni del prossimo dicembre e sul ritiro di truppe straniere e mercenari.
Alla “Berlino 2”, ospitata dal tedesco Heiko Maas, partecipano anche il titolare della Farnesina Luigi di Maio (oggi era a Roma in visita ufficiale il Presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi), i ministri degli Esteri dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, di Turchia e Emirati, i rappresentanti dell’Ue, delle Nazioni Unite e del Vaticano, oltre che esponenti dell’esecutivo libico a interim nato a febbraio dopo il cessate il fuoco e guidato da Abdulhamid Dbeibah.
“Sono in corso negoziati con alcuni attori chiave in Libia per il ritiro delle forze mercenarie” prima del voto di dicembre, dichiara l’ambasciatore di Washington in Libia, Richard Norland, profilando sviluppi “di grande impatto” alla vigilia del summit.
Lo scenario, rispetto alla prima Conferenza di Berlino (a livello di capi di Stato) del 2020 è molto cambiato. La tregua tiene, da ottobre, anche se le fazioni divergono sull’opportunità di un referendum prima delle elezioni mentre mercenari di Russia, Emirati, Egitto e Turchia, interferiscono nel processo di stabilizzazione del Paese.
Giovedì Blinken e Mass faranno visita insieme al memoriale dell’Olocausto, vicino alla porta di Brandeburgo dove sarà deposta una corona di fiori e poi parteciperanno a un evento alla Claerchens Ballhaus nel quartiere Mitte.
Il viaggio di Blinken nel Vecchio Continente, che prevede incontri con Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, si chiuderà in Italia il 29 luglio, a Matera per il G20. Da lunedì prossimo a Roma, il segretario di Stato vedrà il presidente Sergio Mattarella e Di Maio, con il quale presiederà la riunione ministeriale della coalizione anti-Daesh e parteciperà a un vertice sulla Siria.
“Voglio sottolineare la forte e duratura alleanza che abbiamo con l’Italia, basata su valori comuni e legami comuni storici e familiari”, dichiara Philip Reeker, assistente segretario di Stato Usa per l’Europa, illustrando la visita di Blinken che sarà ricevuto anche in Vaticano.
“Gli Stati Uniti e la Santa Sede hanno una partnership molto stretta, in particolare sulla difesa dei diritti umani, la lotta al traffico di esseri umani, la lotta ai cambiamenti climatici”, spiega Reeker, senza precisare se Blinken vedrà il Papa.
Blinken sarà in Vaticano all'indomani dell'assemblea dei vescovi cattolici americani che vorrebbero negare la comunione a Joe Biden e a tutti i politici cattolici favorevoli alla libertà di scelta sull'aborto, ignorando gli appelli in senso contrario della Santa Sede e del Pontefice.
“La forza delle nostre relazioni con gli alleati pone le basi per quelle che sono molte priorità di politica estera, compresa la ripresa economica, l’uscita della pandemia e il contrasto all’autoritarismo della Repubblica Popolare Cinese”, avverte Reeker. E in occasione del G20 di Matera, il 29 luglio, Blinken potrebbe trovarsi 'faccia a faccia' con la sua controparte cinese, “il competitor del futuro”, come è stato definito da Washington, contro il quale gli americani stanno chiamando a raccolta tutti gli alleati.