AGI - La destra gollista di Les Republicains si aggiudica il primo turno delle elezioni regionali in Francia, mentre l'estrema destra del Rassemblement National (Rn) incassa un risultato inferiore alle attese e perde quasi 9 punti rispetto al 2015. A sinistra tengono Socialisti e Verdi, mentre il mediocre risultato di La Republique En Marche conferma lo scarso radicamento sul territorio del partito del presidente, Emmanuel Macron.
È questo il quadro che emerge dai dati, ancora parziali, che giungono da un voto segnato da un astensionismo record, definito "preoccupante" dal ministro dell'Interno, Gerald Darmanin. A disertare le urne è stata una quota degli aventi diritto superiore al 66%, contro il 55% del 2010, una percentuale alla quale potrebbero aver contribuito i numerosi disservizi segnalati ai seggi, aperti in ritardo o chiusi in anticipo per carenza di schede o scrutatori.
Melenchon vuole una commissione d'inchiesta
Il leader della sinistra radicale de La France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, ha chiesto una commissione d'inchiesta sulle inefficienze, definite "indegne di una grande democrazia" dal capo dei Republicains, Christian Jacob.
Il dato nazionale vede Les Republicains primo partito al 27%, seguito da Rn (19,3%), Socialisti e alleati (17,6%), Verdi e alleati (12,5%), En Marche e alleati (11,2%), La France Insoumise e alleati (4,2%).
I dati regione per regione, quando lo spoglio è circa al 10%, vedono i candidati di centrodestra in chiaro vantaggio in Ile-De-France, la regione con Parigi dove la presidente uscente Valerie Pecresse è al 36,4%, Alta Francia, Grand Est, Paesi della Loira, Alvernia-Rodano Alpi e Normandia. Candidati di sinistra, spesso sostenuti da coalizioni di Socialisti e Verdi, sono invece in testa in Nuova Aquitania, Bretagna, Occitania, Centro-Valle della Loira e Borgogna-Franca Contea. In Corsica è avanti l'autonomista Gilles Simeoni, con il 28%.
Tutti gli occhi sulla Provenza
Tutti gli occhi sono però puntati su Provenza-Alpi-Costa Azzurra, l'unica regione francese dove potrebbe arrivare in testa un esponente del Rassemblement National (Rn), l'a formazione di Marine Le Pen. Quando lo spoglio è al 10%, il candidato di Rn, Thierry Mariani, è dato al 38,03% e continua a distanziare Renaud Muselier (Les Republicains), dato al 33,21%.
Marine Le Pen ha riconosciuto il risultato sotto le attese e ha invitato i suoi lettori a mobilitarsi per una "riscossa al secondo turno", previsto il 27 giugno. Stanislas Guerini, presidente esecutivo di En Marche, ha assicurato che il partito di Macron "si assumerà le sue responsabilità" al secondo turno per assicurare che il Rassemblement National non conquisti nemmeno una regione.