AGI - La Cina studia l'eliminazione di tutte le restrizioni sul controllo delle nascite entro il 2025, al termine dell'attuale piano quinquennale, il quattordicesimo, al via quest'anno.
Secondo una fonte al corrente dei piani di Pechino citata dal Wall Street Journal, i funzionari cinesi stanno stendendo i piani per ulteriori allentamenti al controllo delle nascite e incoraggiare le famiglie a mettere al mondo figli, dopo la decisione degli alti dirigenti del Partito Comunista, tra cui lo stesso segretario generale Xi Jinping, di innalzare a tre il numero di figli che le coppie possono avere, per contrastare la crisi demografica emersa dai dati dell'ultimo censimento nazionale.
Il piano prevederebbe un'eliminazione graduale delle restrizioni a partire dalle province con il tasso di fertilità più basso prima dell'eliminazione dei limiti attuali su scala nazionale.
In particolare, il quotidiano finanziario Usa cita come possibile area in cui testare le nuove linee le province del nord-est, spesso considerate una sorta di "rust belt" cinese, con tassi di crescita più bassi che in tutto il resto del Paese e un apparato industriale in parte obsoleto. La crisi demografica evidenziata dagli ultimi dati ha generato allarme a Pechino.
Secondo i demografi più pessimisti, la Cina potrebbe vedere già il prossimo anno il picco della popolazione - oggi a quota 1,411 miliardi di persone - e gli economisti più audaci hanno proposto un massiccio piano di sussidi per le famiglie che scelgono di avere più di un figlio. Il tasso di fertilità, in Cina, è a quota 1,3, molto al di sotto del 2,1 necessario a sostenere la crescita demografica.
Lo stesso presidente Xi Jinping considera una minaccia alla tenuta del sistema l'invecchiamento della popolazione, che per la prima volta ha fatto registrare un numero di over 60 superiore a quello degli under 14, e ha chiesto agli alti funzionari del partito di agire per contrastare questo trend.