AGI - "Chi sarà ora il primo Paese ad adottare il certificato digitale?": se lo chiede il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, soddisfatto dell'adozione a stragrande maggioranza di questo "strumento molto importante" che "uniforma le regole sanitarie" dei Paesi Ue e "crea le condizioni per una mobilità più sicura". Come ha spiegato in un'intervista all'AGI durante la sessione plenaria, in presenza a Strasburgo dopo 15 mesi di lontananza, "bisognerebbe trovare il modo, una volta entrato in funzione nello spazio europeo, di trovare collaborazioni anche al di fuori: potrebbe essere utile nelle zone del Mediterraneo, come prosecuzione di questa esperienza".
L'ipotesi giunge in un momento di dibattito internazionale sul tema della reciprocità delle aperture e della mobilità. Mentre l'Europa ha aperto le frontiere ai cittadini Usa, al momento il flusso in senso contrario non è garantito. Anche se "è chiaro che è legato alla pandemia e a questa stagione così difficile - ha aggiunto Sassoli - può essere uno strumento che omogenizza le regole sanitarie dei singoli Paesi che ancora sono diverse le une dalle altre, le uniforma e crea le condizioni per una mobilità più sicura".
Oltre che al turismo, secondo il presidente del Parlamento europeo ne trarrà vantaggio uno settore strategico come l'autotrasporto. "Il lavoro che è stato fatto è molto positivo - ha detto ancora Sassoli - abbiamo tolto tutte le diffidenze che potevano far credere a una discriminazione: lo strumento non ha nessun vincolo. Ieri dopo tutte le negoziati con Commissione e Consiglio, è stato votato in aula con, credo, 600 voti su 700. I triloghi (trattative fra le tre istituzioni Ue) stanno procedendo molto bene, e il Parlamento sta ottenendo ottimi risultati", ha concluso.