AGI - La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per “pregiudizi sulla donna” in una sentenza per violenza sessuale su una trentenne. Con una decisione unanime dei sei giudici, la Corte di Strasburgo ha accusato la giustizia italiana di “violazione della vita privata” della presunta vittima di aggressioni sessuali risalenti al 2008, quando era ancora studentessa.
Più grave ancora, nel corso del dibattimento le autorità giudiziarie dell’Italia hanno fatto leva su una serie di argomentazioni emblematiche “dei pregiudizi sul ruolo della donna che esistono nella società italiana”.
Nel rendere il suo giudizio, l’istituzione giudiziaria della Consiglio d’Europa ha sottolineato che “è essenziale che le autorità giudiziarie evitino di riprodurre stereotipi sessisti nelle loro decisioni, di minimizzare le violenze basate sul genere e di esporre le donne ad una vittimizzazione secondaria con parole colpevolizzanti e moralizzatrici”.
A rivolgersi alla Corte è stata la stessa vittima delle violenze sessuali, in cerca di una “protezione” dei propri diritti e della propria immagine. L’Italia dovrà risarcirla per danno morale con una somma di 12 mila euro.