AGI - Si è svolto nella giornata di giovedì a Reykjavik, a margine della riunione ministeriale del Consiglio Artico, il primo vertice bilaterale tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
L'incontro ha avuto lo scopo di allentare le tensioni tra i due Paesi e preparare l'incontro tra i presidenti di Usa e Russia, Joe Biden e Vladimir Putin, previsto tra alcune settimane. I due leader, secondo quanto ha riferito la stampa russa, potrebbero incontrarsi in Svizzera.
Le posizioni di Blinken
Blinken ha messo così in guardia Mosca: "Se la Russia agirà in modo aggressivo contro gli Stati Uniti e i suoi partner e alleati, Washington risponderà". Poi ha aggiunto che, nonostante "le loro divergenze" gli Stati Uniti "vogliono una relazione stabile e prevedibile con la Russia".
Il rappresentante della Casa Bianca ha infine manifestato al suo omologo russo la sua "profonda preoccupazione" per la presenza militare in Ucraina. Nel corso delle circa due ore di incontro con Lavrov, ha esposto medesima preoccupazione sulle condizioni di salute di Alexéi Navalny, e quanto alla repressione dei movimenti di opposizione.
Le parole di Lavrov
Per il ministro degli esteri, Russia e Stati Uniti "hanno grandi divergenze nella loro valutazione della situazione internazionale" ma Mosca "è pronta a discutere tutti i temi" sul tavolo purché "la discussione sia onesta e basata sul rispetto reciproco". Se i due Paesi "riescono a lavorare insieme, il mondo sarà un posto più sicuro", ha aggiunto.
Per Lavrov, la Russia è pronta a discutere con gli Stati Uniti "per risolvere i problemi lasciati in sospeso dall'amministrazione precedente. Dobbiamo cooperare nelle sfere dove i nostri interessi coincidono".
In generale, Mosca ha definito "costruttivo" il dialogo con Antony Blinken, il primo incontro dall'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca. Russia e Usa, ha detto ancora il capo della diplomazia di Mosca, convengono sulla necessità di porre fine al clima malsano instauratosi tra i due Paesi negli ultimi anni. Lavrov avrebbe anche registrato lo scontento bilaterale per le reciproche espulsioni di diplomatici, una sorta di reazione a catena che non conviene a nessuno.