AGI - Centinaia di automobili si sono riversate nelle strade che collegano l'Arabia Saudita con Bahrein e Qatar formando lunghe code. Allo stesso modo migliaia di cittadini hanno raggiunto gli aeroporti del Paese, carichi di valigie, biglietti e prenotazioni all'estero. Sono visibili, insomma, gli effetti del "via libera" che Riad ha concesso ai vaccinati, e ai guariti da almeno sei mesi, dopo oltre un anno di restrizioni e chiusure per arginare la diffusione del virus.
A partire dallo scorso lunedì tutti i cittadini sauditi che sono immunizzati dal coronavirus possono infatti viaggiare all'estero con l'eccezione di 13 mete: Libia, Yemen, Armenia, Afghanistan, Siria, Iran, Somalia, Bielorussia, India, Libano, Turchia, Repubblica Democratica del Congo e Venezuela.
Il ponte "Re Fahd", di 25 chilometri, che unisce Arabia Saudita e Bahrein, chiuso da marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19, è stato letteralmente preso d'assalto. Secondo Arab News, invece, sono oltre 300 i veicoli hanno attraversato i confini con il Qatar, durante la prima mattinata di libertà.
Ben 385 voli internazionali, nelle prime 24 ore, sono decollati da nove aeroporti sauditi, tra cui Riad, Gedda e Dammam. La compagnia di bandiera del Regno, Saudia, ha reso noto che gli aerei erano diretti verso 43 destinazioni in 30 Paesi specificando che, nelle prossime settimane, opererà 178 voli di linea da Gedda e 153 da Riad ogni sette giorni. I primi due voli in assoluto erano diretti in India e Bangladesh mentre i primi atterraggi riguardavano aerei provenienti da Egitto e Indonesia.
Il ministero dell'Interno dell'Arabia Saudita ha specificato che sono tre le categorie di cittadini a cui è permesso viaggiare: quelli che hanno ricevuto due dosi del vaccino, quelli che hanno ricevuto una singola dose almeno 14 giorni prima della partenza, e le persone che sono guarite dall'infezione negli ultimi sei mesi.