AGI - Non c’è solo il fronte dell’aborto a creare un ostacolo tra Joe Biden e il mondo cattolico americano, cioè la comunità religiosa più ampia degli Stati Uniti. La destra della Conferenza Episcopale aumenta le pressioni per arrivare ad un documento che privi della comunione i politici cattolici schieratisi contro il cambio della attuale legislazione sull’interruzione volontaria della gravidanza, tra cui lo stesso Presidente; gli ambienti più progressisti iniziano a premere perché dalla Casa Bianca si mantenga una delle promesse moralmente più impegnative della campagna elettorale: eliminare la pena di morte per i reati federali.
La vita è vita, sempre: prima della nascita – ad iniziare dal concepimento – e fino alla sua fine naturale. A riguardo la dottrina della Chiesa è chiara come l’acqua. Ergo la si difende contro i pro choice ma anche contro chi, come Donald Trump, nell’ultimo miglio della sua corsa, comunque poi persa, per essere riconfermato ha pigiato sull’acceleratore delle esecuzioni di sua competenza. E il boia ha ripreso a lavorare a pieno regime.
La questione della comunione ai politici abortisti è stata riaperta con l’annuncio che la Conferenza episcopale americana si preparava, nella sua prossima assemblea plenaria del 16 giugno, ad uscire con un documento a riguardo. L’esisto del dibattito non era scontato, scontato era invece il potenziale imbarazzo.
Proprio della metà di giugno si era parlato, nelle settimane scorse, come possibile data per un incontro in Vaticano tra Biden e Papa Francesco, al termine del giro che porterà il Presidente al G7 in Cornovaglia e poi a Bruxelles in visita alla Nato e all’Ue. Non c'è bisogno di uno sguardo approfondito per vedere come si tratterebbe si una celebrazione del multilateralismo tanto caro a Francesco e di un modo per cancellare dal volto del Pontefice l'espressione a dir poco scura che gi si stampò al termine dell'udienza con Donald Trump.
I due, Papa e Biden, recentemente si sono ritrovati molto vicini in una terza battaglia di vita, quella sulla sospensione dei brevetti sui vaccini anticovid. Qui Bergoglio, semmai, ha trovato orecchie da mercante in Europa.
Cresce il fronte degli intransigenti
Ad ogni modo sulla faccenda è intervenuto prontamente l’ex Sant’Uffizio nella persona del cardinal prefetto, Luis Francisco Ladaria, al presidente dei vescovi americani Josè Horacio Gomez. “Sarebbe fuorviante – scrive il cardinale - dare l’impressione che l’aborto e l’eutanasia costituiscano da soli le uniche questioni gravi dell’insegnamento morale e sociale cattolico che richiedono l’intervento della Chiesa”.
Soprattutto, vale quel che disse una volta Ratzinger, predecessore di Ladaria alla Congregazione per la dottrina della fede e di Bergoglio alla cattedra di Pietro. Vale a dire: non lanciarsi in facili scomuniche, soprattutto se all’interno del corpo dei vescovi americani non c’è unità di vedute. Non c’era allora, non c’è oggi: si soprassieda.
La lettera è del 7 maggio. Una settimana prima l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, aveva preso posizione in modo quasi plateale ponendosi nel novero degli intransigenti. Proprio il maggio, poi, anche l’arcivescovo di Madison, nel Wisconsin, si è schierato a fianco di Cordileone. Anzi, di Cordileone monsignor Donald Hying ha fatto esplicitamente propri i contenuti dell’appello, aggiungendo di voler pregare per quei politici cattolici ma abortisti. E ricordando le parole di Giovanni Paolo II: “Una nazione che uccide i suoi figli non ha alcun futuro”.
La lotta sul magistero per la vita negli Stati Uniti segna un nuovo salto di qualità, comunque. Il Catholic Mobilizing Network, che nella miriade di gruppi di pressione cattolici risulta essere tra i meglio organizzati, ha lanciato una petizione da presentare alla Casa Bianca insieme all’Ignatian Solidarity Network, per chiedere a Biden la messa al bando della pena di morte per i reati federali.
Sulla carta si tratta di qualcosa di relativamente facile, dal momento che il Presidente cattolico è anche l’unico tra gli inquilini che si sono succeduti alla Casa Bianca ad aver fatto esplicitamente campagna contro le esecuzioni. Una posizione ribadita anche in piena lotta per l’elezione contro Trump, che invece dal gennaio al novembre dello scorso anno ha fatto ricorso al cappio per ben 13 volte. Qualcosa senza precedenti.
La petizione ha l’aria di essere un sostegno al Presidente, invece potrebbe essere il segnale di una rottura. L’elettorato cattolico americano è sì diviso a metà tra democratici e repubblicani, ma è molto consistente. Meglio non scontentare nessuna delle due parti: né a livello di conferenza episcopale, né a livello di pubblica opinione.(