AGI - Un vero e proprio "assalto" agli studi medici per farsi vaccinare con AstraZeneca: è quanto accade in Germania, da quando ad inizio del mese su decisione del governo federale e dei Laender è caduta la regola della priorità per fasce di età e categorie professionali. Lo riferisce l'associazione dei farmacisti: "Il vaccino anglo-svedese ora è talmente richiesto che rischiano di non bastare più le quantità ordinate", ha detto al quotidiano Rheinische Post il presidente dell'associazione, Thomas Preis.
"Molti medici sono irritati, perché obbligati a stornare appuntamenti di vaccinazioni già fissati da tempo". Come spiega lo Spiegel, "per molto tempo AstraZeneca è stata nel mirino a causa dei rari effetti collaterali, ora a malapena i medici si salvano dalle richieste".
Secondo il settimanale, l'improvvisa popolarità del siero inglese dipende anche dal fatto che la somministrazione della seconda dose può essere accorciata fino a quattro settimane, e questo "ha reso questo vaccino particolarmente attraente per i più giovani, che vogliono prepararsi con una vaccinazione completa agli allentamenti e alle riaperture", come afferma ancora Preis.
Nonostante la raccomandazione della Commissione permanente per la vaccinazione (Stiko) di vaccinare con AstraZeneca gli over-60, in seguito a rarissimi casi di trombosi soprattutto nelle donne, con la caduta delle priorità in Germania tutti gli adulti possono farsi somministrare il siero anglo-svedese con un consulto medico.
Il governo e i Laender avevano sospeso la regola delle priorità a partire da inizio maggio per AstraZeneca, anche per affrontare possibili strette di fornitura di altri vaccini ed allargare sempre di più e sempre più rapidamente la platea degli immunizzati contro il Covid.
Intanto sono quattro i Laender che hanno dato il via alla "liberalizzazione" completa delle vaccinazioni: dopo la Baviera, il Brandeburgo ed il Baden Wuerttemberg, presto anche a Berlino tutti coloro che vogliano farsi immunizzare contro il coronavirus potranno accedere liberamente al vaccino, a prescindere dalle fasce d'età, le categorie professionali o eventuali patologie pregresse.
Attualmente, il 34,32% della popolazione tedesca ha ricevuto almeno una somministrazione (pari a oltre 28 milioni di persone), mentre è del 10% (pari a 8,3 milioni di individui) la quota di coloro che hanno avuto anche la seconda dose.