AGI - I funerali della regina Shiyiwe Mantfombi Dlamini Zulu sono stati segnati da speculazioni in merito ad un suo possibile avvelenamento e alla falsificazione della firma del marito sul testamento, in un clima di accese rivalità per la successione al trono del regno Zulu. Doveva essere il giorno del cordoglio e dell’omaggio rispettoso alla regina deceduta la scorsa settimana, a 65 anni, per cause ignote, e invece è stato quello delle polemiche.
Per giunta l’etnia Zulu, la più potente del Sudafrica, è già provata per la morte a marzo scorso di re Goodwill Zwelithini, rimasto al potere per 50 anni. A gettare ulteriore scompiglio e dare un’immagine poco lusinghiera di divisioni interne sono crescenti voci che attribuiscono la scomparsa della regina, terza delle sei mogli del defunto sovrano, ad un avvelenamento.
Sulle cause del decesso della regina, i media sudafricani riferiscono, invece, che era ammalata da tempo e che era stata ricoverata nelle ultime settimane. Fonti vicine alla famiglia reale citate dalla stampa locale hanno definito queste speculazioni un “fraintendimento” sulla base di referti secondo cui tracce di tossine erano state ritrovate nel suo fegato, ma in realtà la documentazione medica risaliva a qualche tempo fa.
Emerge poi un’altra notizia misteriosa in quello che appare sempre più come un giallo all’interno della famiglia reale Zulu: quella della falsificazione della firma del re Goodwill Zwelithini, in calce al suo testamento con il quale, tra le altre indicazioni, affidava il potere alla terza moglie, in attesa della nomina vera a propria del futuro regnante. A contestare la firma del padre nel documento di successione sono le figlie che il defunto sovrano aveva avuto dalla prima miglie. Quest’ultima poi sta portando avanti una battaglia legale per dimostrare che il matrimonio contratto con Goodwill Zwelithini nel 1969 secondo il diritto civile dovrebbe avere la precedenza su qualsiasi altra unione tradizionale successiva.
Così dopo la morte del re 72enne, per complicanze legate al diabete, e la scorsa settimana della regina, i forti dissidi all’interno della vasta famiglia reale sono venuti fuori in modo evidente, trasformandosi in una lotta aperta tra le diverse fazioni composte da 5 mogli e 26 figli. A richiamare tutti all’ordine è stato Mangosuthu Buthelezi, lo storico primo ministro della famiglia reale.
"Le rotture che hanno avuto luogo, che ha effettivamente sconvolto tutti noi, mi hanno depresso e fanno vergognare la famiglia reale” ha detto Buthelezi, sottolineando che “la volontà del re era chiara”. Dopo aver invitato tutti i membri della famiglia alla “moderazione”, il premier ha assicurato che non ci sarà "alcun vuoto di leadership nella nazione Zulu".
Sulla carta la reggenza di Mantfombi avrebbe dovuto traghettare il regno Zulu in attesa dell'insediamento di un successore. In realtà le discussioni sulla successione avrebbero dovuto iniziare solo dopo la scadenza del periodo di lutto di tre mesi della famiglia reale. Ad oggi il favorito al trono è il principe Misuzulu Zulu, 46 anni, studi negli Stati Uniti e il cui nome significa "rafforzare gli zulu".
Il successore di Goodwill Zwelithini entrerà in possesso di un ampio portafoglio di proprietà del valore di milioni di dollari e di enormi mandrie di bovini di valore.
“La storia ci ha insegnato che, nel migliore dei casi, le questioni relative alla successione nel regno Zulu tendono a tirare fuori il peggio dalle persone mentre si posizionano per proteggere i loro interessi” ha analizzato il giornalista locale Cyril Madlala. In effetti, altro giallo nel giallo delle rivalità interne alla famiglia reale Zulu: colui che era considerato l’erede ‘favorito’, il principe Lethukuthula, il figlio maggiore avuto in prime nozze, è morto lo scorso novembre in circostanze misteriose. Alcuni membri della monarchia credono che la sua morte possa essere stata un tentativo di impedirgli di salire al trono, ma al momento non ci sono prove e le indagini proseguono. Finora cinque sospettati, quattro donne di età compresa tra i 27 ei 42 anni e un uomo di 32 anni, sono stati arrestati nella capitale Pretoria per l'omicidio del principe cinquantenne.
Gli Zulu sono il più grande gruppo etnico del Sudafrica: rappresentano più di un quinto dei 60 milioni di abitanti del Paese, la maggior parte dei quali vive nella provincia costiera del KwaZulu-Natal. La famiglia reale non ha poteri governativi formali, ma sostiene la tradizione Zulu e controlla milioni di ettari di terra attraverso un trust. I monarchi ricevono anche fondi pubblici e hanno una significativa influenza politica.