AGI – Nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, Bill Gates occupa ormai “solo” il quarto posto, dietro Jeff Bezos, Elon Musk e Bernard Arnault: un patrimonio, quello condiviso dal fondatore di Microsoft con la moglie Melinda, stimato dalla rivista Forbes in 130 miliardi di dollari (circa 108 miliardi di euro), tra ville spettacolari, aerei privati, codici leonardeschi, un’isola tropicale e favolose collezioni d’arte.
Ma adesso, per il fondatore di Microsoft e sua moglie, ma inizia il difficile: a quanto scrivono i media americani che sostengono di aver avuto accesso alle carte della separazione, la coppia non ha firmato a suo tempo un contratto prematrimoniale. I dettagli finanziari del divorzio dunque sono avvolti nella nebbia, anche perché sembra che la coppia intenda suddividere il “tesoro Gates” in base ad uno specifico accordo di separazione. Il che potrebbe rivelarsi estremamente costoso.
Bill e Melinda si dovranno presentare in tribunale per il processo di divorzio nell’aprile 2022: e le carte dell’istanza di divorzio presentate nello Stato di Washington affermano che il pagamento degli alimenti “non è necessario”. In effetti, di sicuro la separazione dei coniugi Gates rappresenta la più colossale divisione di patrimonio da quella del divorzio Bezos, quando Jeff si tenne il 75% della comune partecipazione in Amazon (in quel momento del valore di 144 miliardi di dollari), lasciando alla moglie MacKenzie Scott un quarto del totale, pari a 35,8 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda il patrimonio dei Gates, ora viene passato al setaccio: il bello è che la flotta di aerei privati, le svariate Ferrari e una Porsche rarissima, gli allevamenti di cavalli e i capolavori d’arte ne rappresentano solo una piccola parte.
Ville e ranch
Uno dei pezzi forti è senz’altro ‘casa Gates’ a Seattle, una spettacolare villa con vista sull’Oceano da un lato e quella sul lago Washington dall’altro. Chiamata significativamente “Xanadu 2.0” – nome mutuato da quello dell’abnorme magione di Charles Foster Kane, il protagonista di “Quarto Potere” di Orson Welles – la proprietà si estende su oltre 66 mila metri quadrati ed è dotata di tecnologia e gadget al top della gamma, come si addice alle sue sei cucine, i ventiquattro bagni e i sei caminetti.
Quasi tutte le comodità sono controllate dal computer, comprese le luci automatiche e la musica che ti seguono da una stanza all’altra. La costruzione è durata 7 anni, con una spesa di edificazione pari a 63 milioni di dollari. Attualmente, il valore complessivo della proprietà è stimato in 147,5 milioni di dollari.
Da notare che appena nell’aprile del 2020 la coppia aveva acquistato – secondo il Los Angeles Times – una nuova casa a Del Mar, in California, per 43 milioni di dollari.
Non è finita qui. Nel 2013, Gates ha iniziato ad accumulare proprietà a Wellington, in Florida, considerata la capitale equestre invernale del mondo (la figlia primogenita, Jennifer, ha una passione per i cavalli).
Ha iniziato comprando una villa con quattro camere da letto e un ranch per 8,7 milioni di dollari. Tre anni dopo ha comprato i lotti adiacenti, mettendo insieme cinque proprietà per un totale di 35,87 milioni di dollari.
Altri 21 milioni di dollari li ha spesi nel 2019 per un allevamento di cavalli, portando i suoi acquisti combinati a 59 milioni di dollari. Inoltre, il fondatore di Microsoft avrebbe acquistato per circa 25 milioni di dollari Grand Bogue Caye, ossia un’isola di 314 acri al largo della costa del Belize, dotata di spiagge incontaminate, abbondante vita marina ed aperte ad eccellenti immersioni.
Aerei e auto di lusso
Per quanto riguarda il capitolo mobilità, Gates può contare non su uno, ma su ma due jet Bombardier BD 700 Global Express, dal valore plausibile di circa 45 milioni di dollari l’uno, e su un Cessna 208.
E poi c’è il parco macchine: alla vecchia Porsche 911, acquistata nel 1979, si sono aggiunte una Porsche 930 Turbo e una rara Porsche 959. Il suo acquisto più recente è la Porsche Taycan completamente elettrica. Si dice, inoltre, che Gates possieda anche una Jaguar XJ6 e una Ferrari 348.
L'arte
Un altro pezzo forte del patrimonio dei Gates – se non altro dal punto di vista del valore storico - è sicuramente il “Codice Leicester”: di una collezione rilegata di scritti scientifici, appunti, schizzi e disegni di Leonardo da Vinci, che è uno dei manoscritti più costosi di tutti i tempi. Ebbene, Bill l’acquisì all’asta, nel 1994, per quasi 31 milioni di dollari.
Il miliardario raccontò del suo acquisto in un discorso alla British Library: “Tornai a casa una sera e dissi a mia moglie Melinda che stavo per comprare un taccuino. Lei non pensava che fosse un grosso problema. Ho detto, no, questo è un quaderno piuttosto speciale: questo è il Codice Leicester, uno dei quaderni di Leonardo”.
A proposito di arte, nella collezione dell’imprenditore di Seattle figurano tra gli altri “Distant Thunder” di Andrew Wyeth, acquistato per 7 milioni di dollari nel 1996, “Room of Flowers” di Frederick Childe Hassam per 20 milioni di dollari nel 1998 e “Polo Crowd” di George Bellow, opera per la quale sganciò 28 milioni di dollari nel 1999.
La finanza
Per il portafoglio finanziario, la maggior parte dei beni di Gates è concentrata nella Cascade Investment LLC, un’entità controllata dal creatore di Microsoft per gestire i suoi investimenti.
Sebbene Cascade non sia una società pubblica, alcune delle sue attività di investimento devono essere rese note alla Securities and Exchange Commission. Si tratta, ovviamente, di un portafoglio ben diversificato: dismessa la partecipazione del 9,8% di Strategic Hotels and Resorts, Cascade ha anche acquistato hotel Four Seasons in Messico, Atlanta e Houston, ma detiene anche una partecipazione in Branded Entertainment Network, una società di integrazione del marchio e di pubblicità.
Gates è anche fondatore e presidente di TerraPower, una società di progettazione di reattori nucleari di ultima generazione, mentre attraverso Gates Ventures, il suo ufficio privato, finanzia iniziative nel campo dell’energia pulita, dell’istruzione, della sanità e della riduzione della povertà.
La fondazione
In effetti, uno dei nodi più difficili da sciogliere nella separazione è quello della Fondazione Bill & Melinda Gates.
Con un capitale stimato nel 2019 in 49,9 miliardi di dollari e con un totale delle sovvenzioni erogate in progetti caritatevoli e per lo sviluppo pari a 54,8 miliardi, la fondazione che opera nei settori della sanità e della cooperazione è considerata una delle più importanti a livello globale e conta anche sul sostegno di Warren Buffett, che ha donato all’organizzazione oltre 20 miliardi di dollari. Con la deflagrazione della pandemia da coronavirus, la Foundation ha sostenuto campagne vaccinali, ricerca medica e diagnostica con oltre 1,75 miliardi di dollari.
In più, la coppia ha creato nel 2010 l’iniziativa “The Giving Pledge”, i cui sottoscrittori – tutti estremamente abbienti – si sono impegnati a mettere nero sul bianco sui loro testamenti che almeno la metà dei rispettivi patrimoni sarà destinata a scopi di bene comune. Questo spiega, in parte, una delle affermazioni più celebri di Gates: “Mia moglie ed io riteniamo che non si faccia un favore ai propri figli se li si ricopre di denaro che non hanno guadagnato da soli”, ebbe a dire in un’intervista. Ebbene, qualche anno fa è stato reso noto che i figli erediteranno ciascuno circa 8,5 milioni di euro. Spiccioli, insomma.