AGI - È calata la tensione tra Francia e Gran Bretagna nel Canale della Manica, attorno all'isola di Jersey, a una ventina di chilometri dalla Normandia e dipendenza della Corona britannica.
Londra ha richiamato le due navi da pattugliamento della Marina dopo il ritiro di una flotta di una ottantina di pescherecci francesi che avevano bloccato la circolazione per protesta contro il nuovo sistema di licenze applicato da Jersey che limita i loro diritti, stabiliti nell'ambito del faticoso accordo sulla pesca post-Brexit.
Dopo alcune ore davanti al porto principale dell'isola, Saint-Helier i pescherecci francesi hanno lasciato le acque di Jersey dirette verso est. Appresa la notizia, il governo britannico ha ordinato a sua volta il ritiro.
La nota di Downing Street
l governo britannico ha ordinato il ritiro delle due navi da pattugliamento della Marina dalle acque dell'isola di Jersey in seguito all'allontanamento dei pescherecci francesi. "Siamo lieti che i pescherecci francesi abbiano lasciato l'area circostante Jersey", si legge nella nota di Downing Street, "dato che per ora la situazione e' risolta, le navi da pattugliamento della Marina Reale si prepareranno a tornare nei porti britannici. Rimaniamo attivi per fornire ulteriore assistenza a Jersey".
"L'Accordo di Commercio e Cooperazione ha comportato modifiche degli accordi sulla pesca tra Regno Unito e Unione Europea", prosegue la nota, "le autorità di Jersey hanno facoltà di regolare la pesca nelle loro acque sulla base di questo accordo e le sosteniamo nell'esercizio di questo diritto".
I motivi della disputa
Davanti al porto principale dell'isola, Saint-Helier, si è ammassata una flotta di una ottantina di pescherecci francesi che hanno bloccato la circolazione, per protesta contro quello che ritengono "l'illegale" nuovo sistema di licenze applicato da Jersey e che limita i loro diritti, stabiliti nell'ambito del faticoso accordo sulla pesca post-Brexit. Dopo alcune ore i pescherecci francesi hanno lasciato le acque di Jersey dirette verso est.
Un tema che era stato già esplosivo durante i lunghi negoziati tra Londra e Bruxelles. rappresentanze governative si incontreranno con i leader dei pescatori a bordo del peschereccio Norman Le Brocq. Il ministro capo dell'isola, incaricato delle relazioni estere, Ian Gorst, ha segnalato l'intenzione di "ascoltare le inquietudini dei pescatori quanto ai diritti di pesca".
L'accordo - entrato in vigore lo scorso 1 gennaio - prevede un periodo di transizione fino all'estate del 2026, quando i pescatori europei rinunceranno al 25% del pescato nelle acque britanniche, l'equivalente di 650 milioni di euro all'anno. L'intesa prevede poi una rinegoziazione annuale. Fino al 2026, i pescatori Ue mantengono l'accesso garantito alle aree tra le 6 e le 12 miglia nautiche al largo della costa britannica, zona nota per l'abbondanza di pesce e per la tranquillita' della navigazione. Tuttavia, devono richiedere nuove licenze. Governo e pescatori francesi, ora, sostengono che Londra si stia allontanando dall'accordo post-Brexit, inasprendo le condizioni per l'ingresso dei pescatori Ue nelle acque britanniche e a cui per la prima volta la settimana scorsa sono stati ristretti i giorni di accesso autorizzato.
Le imbarcazioni europee, inoltre, per ottenere la licenza devono ora dimostrare alle autorità britanniche che già pescavano in quella zona nel periodo tra il 2012 e il 2016. Cosa non difficile per la grandi navi dotate dei necessari sistemi di monitoraggio, ma impossibile per pescherecci di piccole dimensioni.
Il governo del Jersey ha assicurato di aver "concesso licenze di pesca in conformità con l'accordo commerciale" post-Brexit, ma la Commissione europea non è dello stesso avviso. L'esecutivo Ue ha detto di aver ricevuto "il 30 aprile una notifica dalle autorità del Regno Unito sulla concessione di 41 licenze ai pescherecci Ue", ma che "sono state decise ulteriori condizioni", ha spiegato la portavoce della Commissione europea, Vivian Loonela, che ha accusato Londra di "non rispettare" le disposizioni dell'intesa. Mentre i pescatori francesi protestavano lanciando fumogeni e cantando cori contro gli inglesi, la ministra del Mare di Parigi, Annick Girardin, ha chiesto a Londra di revocare le restrizioni e Bruxelles ha invitato "alla moderazione e alla calma".