AGI - Il Partito laburista britannico chiederà con un'interrogazione urgente che il governo spieghi dinanzi al Parlamento come il premier, Boris Johnson, abbia pagato la ristrutturazione del suo appartamento privato a Downings Street.
Interrogazione urgente, "chi ha pagato la ristrutturazione a Downings Street?"
"L'integrità è molto importante", ha detto Jess Phillips a Sky News; la deputata laburista ha anche sollecitato un'inchiesta sull'uso dei fondi pubblici da parte dell'esecutivo durante la pandemia, visto che ci sarebbe un "cerchio magico" di soggetti che possono contattare per telefono il premier e chiedergli favori e altri che vengono lasciati fuori.
Il ministro Truss assicura: "Johnson ha pagato di tasca sua"
Sempre a Sky News, il ministro Liz Truss ha assicurato di aver ricevuto "garanzie" che Johnson ha pagato di tasca sua "secondo le regole" la ristrutturazione dell'appartamento in cui vive con Carrie Symonds e il loro figlio, e che "si fida pienamente" di lui. Tuttavia, non ha chiarito se il capo del governo avesse già cercato di ottenere fondi dai sostenitori del Partito conservatore, come raccontato dalla stampa nei mesi scorsi anno e denunciato venerdì anche dall'ex braccio destro del primo ministro, Dominic Cummings.
Cummings, licenziato a novembre nel pieno di una faida interna a Downing Street, ha sostenuto sul suo blog che Johnson aveva un piano "immorale, stupido e forse illegale" perchè i finanziatori Tory pagassero "segretamente" per la ristrutturazione del suo appartamento al numero 11 di Downing Street (l'ufficio del premier è al numero 10).
Fallito il tentativo del premier britannico di incassare donazioni
Secondo The Daily Mail, il premier alla fine ha sborsato di tasca sua le 58 mila sterline della ristrutturazione perchè il suo piano di ottenere "donazioni" attraverso una "Downing Street Foundation" presieduta dal Lord conservatore, David Brownlow, non è andato in porto.
Ma la tensione è crescente, anche perchè tra pochi giorni, il 6 maggio, si tengono le elezioni in Scozia e il voto municipale in alcune parti dell'Inghilterra, dove il partito conservatore aspira a consolidare la sua maggioranza. A gettare benzina sul fuoco nei giorni scorsi è stato Dominic Cummings, fino a qualche mese fa consigliere speciale a Downing Street, è ora ai ferri corti con Johnson: lo ha accusato di incompetenza e ha messo in discussione la sua integrità morale.
L'ex consigliere speciale Cummings sta lavorando a un dossier sulla gestione della pandemia
Cummings ha negato di essere la 'talpa' che ha inviato alla Bbc i messaggi privati nei quali il primo ministro assicurava al miliardario James Dyson, lo Steve Jobs degli aspirapolveri, aiuto per "risolvere" alcuni problemi col fisco. E adesso avrebbe pronto l'affondo: sta preparando un dossier per accusare il premier della lenta risposta alla seconda ondata della pandemia e di non aver saputo evitare le decine di migliaia di vittime.
Nonostante una campagna vaccinale brillantissima, la Gran Bretagna è ai vertici della classifica in Europa per decessi; e Cummings, scrive il Sunday Times, sta preparando un attacco per sostenere che sia stato troppo lento a chiudere i confini. L'ex consigliere speciale di Downing Street sembra contestare al governo di non aver imposto divieti di viaggio più stringenti per nove mesi dopo che il virus era arrivato in Gran Bretagna.
"Cummings ha copie di tutto e sa pure dove sono sepolti i corpi", ha ironizzato una fonte. "Voleva che il premier chiudesse prima in autunno e ha molte carte per dimostrare che la sua decisione di tardare portò a conseguenti devastanti". Il numero di morti nella seconda ondata del'epidemia ha superato quelli della prima, il totale combinato è ora a più di 127mila.
Il potentissimo architetto della campagna della Brexit e stratega del governo Johnson durante il primo anno della sua amministrazione, fu poi messo alla porta in malo modo dopo essere entrato in conflitto con Carrie Symonds, la compagna del premier britannico. Si è offerto di collaborare "sotto giuramento" fornendo tutti i messaggi WhatsApp, e-mail e documenti durante il suo periodo al governo tra luglio 2019 e novembre 2020.