AGI - Lo scontro tra l'Unione europea e l'azienda farmaceutica anglosvedese, AstraZeneca, per la mancata fornitura delle dosi di vaccino contro il Covid-19 finisce in tribunale.
La commissione europea ha avviato venerdì una causa legale contro la compagnia perché "i termini del contratto non sono stati rispettati e perché l'azienda non è in grado di applicare una strategia affidabile per garantire consegne precise e puntuali", ha annunciato un portavoce della Commissione.
"Ciò che é importante per noi in questo caso è garantire la consegna rapida di un numero sufficiente di dosi a cui hanno diritto i cittadini europei e che ci sono state promesse in base al contratto", ha aggiunto.
L'azienda ha subito replicato. "L'azione legale e' infondata, ci difenderemo fermamente", ha spiegato AstraZeneca in una nota. "Finora abbiamo rispettato tutti gli impegni presi con l'Ue, entro aprile saranno 50 milioni le dosi consegnate", ha aggiunto. "Stiamo facendo progressi nell'affrontare le sfide tecniche e la nostra produzione sta migliorando, ma il ciclo di produzione di un vaccino è molto lungo, il che significa che questi miglioramenti richiedono tempo per portare a un aumento delle dosi di vaccino", ha sottolineato la compagnia. L'auspicio è di "risolvere quanto prima questa controversia".
Questo ultimo scambio non è altro che l'ennesima dimostrazione di quanto siano lontane le posizioni tra le parti coinvolte nella disputa.
L'azione legale voluta da Bruxelles e' stata avviata a nome dell'Ue e dei suoi 27 Stati membri, "in accordo unanime".
AstraZeneca ha consegnato 30 milioni di 120 milioni di dosi concordate con l'Ue nel primo trimestre. Nel secondo trimestre, prevede di consegnare 70 milioni di 180 milioni previste.
L'accordo Ue con AstraZeneca è un contratto di diritto belga, in cui il laboratorio, la Commissione e i Paesi del blocco si impegnano a risolvere eventuali controversie "davanti alla giurisdizione esclusiva dei tribunali stabiliti a Bruxelles".