AGI - L'ambasciatore italiano in Irlanda, Paolo Serpi, ha protestato contro la decisione di Dublino di sottoporre a quarantena in albergo i cittadini provenienti dall'Italia e da altri quattro Paesi europei: Francia, Belgio, Lussemburgo e Austria. In un video Serpi spiega di aver assunto "in questi giorni un passo molto serio e deciso, al più alto livello, al ministero degli Esteri" con i colleghi delle altre quattro nazioni.
"Un passo comune perché crediamo che queste misure siano eccessive e facciano un danno severo, serio ai nostri concittadini e alle nostre comunità in Irlanda e questo non lo possiamo accettare", ha aggiunto l'ambasciatore, ricordando che "nell'Unione Europea la libertà di circolazione delle persone è sacra". "In realtà in Italia esistono in questo momento le stesse varianti che stanno colpendo l'Irlanda", ha sottolineato ancora Serpi, che ha definito le misure varate da Dublino "discriminatorie e selettive". "Faremo il massimo per ovviare a questo serio problema", ha assicurato l'ambasciatore.
La Commissione Europea ha contattato il governo irlandese per appurare su quale base abbia deciso di costringere alla quarantena in hotel i cittadini di Italia, Francia, Belgio, Austria e Lussemburgo. "La Commissione intende esaminare queste misure in quanto ci sono preoccupazioni riguardo i principi generali della legge europea, in particolare la proporzionalità e la non discriminazione", ha spiegato all'Irish Times un portavoce di Bruxelles, "siamo in contatto con le autorità irlandesi e chiederemo loro chiarimenti su questa materia e domanderemo quali siano i criteri utilizzati per determinare i Paesi designati".