AGI - Il Montenegro ha un grave problema finanziario: deve ripagare alla Cina un prestito da quasi un miliardo di dollari contratto per la realizzazione di un'autostrada - non ancora completata - a opera della China Road and Bridge Corporation.
L'impegno monstre risale al 2014 quando Podgorica firmò un accordo con la banca cinese ExIm per finanziare l'85% del costo dell'autostrada con un prestito per quasi un miliardo di dollari. La prima sezione di 41 chilometri, un quarto della lunghezza totale, è costata 20 milioni di euro al chilometro, rendendola una delle autostrade più care al mondo secondo quanto ha spiegato al Financial Times il ministro delle Finanze, Milojko Spajic.
Ora, il piccolo Stato dei Balcani occidentali con un'economia fortemente provata (con la pandemia il Pil è crollato del 15%), chiede aiuto all'Unione europea per poter uscire dal cappio di Pechino che rischia di scattare a luglio. "Il Montenegro è abbastanza piccolo, per l'Ue dovrebbe essere una decisione facile aiutarci a rifinanziare il prestito", ha esortato Spajic. Da Bruxelles è già arrivato un secco no.
"L’Ue nutre preoccupazioni sugli effetti socioeconomici e finanziari di alcuni investimenti cinesi perché vi è il rischio di squilibri macroeconomici e dipendenza dal debito. Non possiamo ripagare debiti che nostri Stati partner assumono con terzi", ha tagliato corto il portavoce per la politica estera dell'Ue, Peter Stano. "L'Ue è già il principale sostenitore economico del Montenegro nonché principale investitore e partner commerciale. Lavoriamo insieme su qualsiasi questione che sia economia, infrastrutture per rafforzare lo sviluppo economico; che per velocizzare l’integrazione con l’Ue e assicurare anche una ripresa post Covid", ha spiegato il portavoce Ue. "Il fondo di investimenti dell'Unione prevede 9 miliardi di euro per i Balcani occidentali", ha aggiunto Stano.
La Cina detiene un quarto del debito del Montenegro e, nonostante i massicci ritardi nella costruzione dell'autostrada, il primo rimborso è previsto a luglio. In caso di insolvenza, i termini del contratto danno a Pechino il diritto di accedere alla terra montenegrina come garanzia.
Il Montenegro, Paese indipendente dal 2006 quando si separò dalla Serbia, è entrato a far parte della Nato nel 2017, nonostante le forti obiezioni di Mosca. La Russia è tradizionalmente un grande investitore nel Paese che ambisce a essere stato Ue entro il 2024. Proprio sul turismo russo contava Podgorica per poter ripagare l'autostrada. Ma la pandemia e l'impraticabilità finanziaria del progetto rischiano ora di mettere in ginocchio il Paese.
Spajic ha annunciato che il governo cercherà aiuto finanziario da una serie di organizzazioni occidentali, tra cui la Commissione europea, la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
Il contratto per la costruzione dell'autostrada era stato firmato dal precedente governo guidato dal Partito democratico dei socialisti, estromesso ad agosto dopo trent'anni al potere. Due studi di fattibilità, uno nel 2006 e l'altro nel 2012, hanno concluso che l'autostrada è economicamente insostenibile. Ma il governo precedente non ha voluto sentire ragioni e ha anche firmato un ulteriore contratto da 54 milioni di euro con un consorzio montenegrino-cinese per una centrale termica poco prima che lasciasse la guida del Paese.