AGI - "Riaprire al più presto a investitori e ditte italiane": è l'intenzione espressa dal premier libico, Abdul Hamid Dbeibah, in un'intervista al Corriere della Sera. "Abbiamo l'urgente necessità di rafforzare la nostra industria energetica e le infrastrutture nazionali. Abbiamo immensi problemi con la rete elettrica, la sanità è devastata così le strade e tanto altro. Roma si trova a un'ora di volo da Tripoli, la nostra è una storia di cooperazione, con tanto in comune, dal clima al cibo", ha sottolineato il leader libico, a pochi giorni dalla visita nel Paese del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Con lui, "esamineremo quali aziende importanti italiane vorremo facilitare", ha aggiunto, facendo riferimento a "grandi gruppi come Salini Impregilo con cui abbiamo in trattativa un contratto per oltre un miliardi di dollari".
"Quanto a Eni, è un partner fondamentale per petrolio e gas. Mi attendo che investa anche per la difesa del nostro ambiente e dello sviluppo" ma "spero che lavori anche per migliorare i nostri ospedali. I loro tecnici parteciperanno all'esplorazione di nuovi pozzi in Cirenaica", ha aggiunto Dbeibah, dicendosi "certo che presto andremo ben oltre i 16 miliardi" che era l'interscambio annuale al suo meglio tra Italia e Libia e che oggi è meno della metà