AGI - La riforma del sistema elettorale firmata ieri dal governatore repubblicano della Georgia Brian Kemp è, secondo il presidente Joe Biden, "un flagrante attacco alla Costituzione". La nuova legge limita il diritto di voto aumentando i requisiti necessari per esercitarlo, in particolare quando si sceglie di esprimere il voto per posta, una possibilità particolarmente importante in occasione delle ultime presidenziali, quando per non rischiare in piena pandemia molti elettori hanno potuto restare a casa.
In novembre, proprio nello Stato di Atlanta, con la vittoria di Biden su Donald Trump, è stata la prima volta in 28 anni che un candidato democratico la spuntava in Georgia. Biden ha paragonato la legge elettorale voluta dai repubblicani alle norme che alla fine dell'800 istituzionalizzarono la segregazione razziale, sottolineando che la riforma danneggia soprattutto gli afroamericani.
"Tra le parti scandalose di questa nuova legge - ha osservato il presidente - ci sono la chiusura anticipata delle urne, che renderà impossibile esprimere il loro voto a molti lavoratori ma anche il divieto di fornire acqua a chi aspetta in fila di votare dopo i loro turni. Le file, sono state create dai responsabili repubblicani che hanno ridotto i centri elettorali nello Stato, soprattutto nei quartieri a maggioranza nera".
Al Senato, i democratici stanno cercando di approvare una legge federale, il cosiddetto People Act; Biden ha invitato il Congresso a varare le nuove regole per proteggere il diritto di voto di tutti gli americani. I repubblicani controllano una trentina di parlamenti e in molti di questi si stanno esaminando riforme elettorali analoghe a quella della Georgia.