AGI - In Israele, il lento conteggio dei voti sta confermando la vittoria del premier, Benjamin Netanyahu, che però per formare una maggioranza di governo avrà bisogno non solo dei partiti ultra-ortodossi e ultra-nazionalisti, ma anche della destra radicale di Naftali Bennett.
Il partito Yamina dell'ex protegé di Netanyahu ancora non ha detto se farà il governo con Bibi ma non lo ha neppure escluso. Il risultato potrebbe essere un governo di destra tra i più radicali che lo Stato ebraico abbia mai visto, un "incubo" come lo ha definito il quotidiano progressista Haaretz.
I risultati provvisori confermano anche il centrista Yesh Atid di Yair Lapid come la seconda forza più votata e il prevedibile buon posizionamento del Partito laburista e della formazione Blu e Bianco di Benny Gantz, che temeva di non superare la soglia minima. La Lista araba unita sembra invece avviata a perdere seggi e l'islamista Raam, che si è separato dalla coalizione per queste elezioni, rimarrebbe escluso dal Parlamento.
L'affluenza finale alle quarte elezioni che Israele tiene in due anni è stata del 67,2%, la più bassa dal 2013. Il conteggio è al 70% delle schede, i risultati definitivi sono attesi per il pomeriggio.