AGI - L'arresto di un ragazzo di 21 anni, che aveva acquistato un'arma sei giorni prima, dieci famiglie travolte dalla tragedia e gli Stati Uniti di nuovo sotto shock, a meno di una settimana dalla strage di Atlanta, in Georgia, in cui erano state uccise otto persone.
E dopo la carneficina, si riapre il dibattito sulla facilità con cui si acquistano le armi in Usa. Il presidente, Joe Biden, rilanciando un tema caro al Partito democratico, ha chiesto al Congresso di approvare una legge che preveda un limite più rigido sulla vendita di armi e una verifica più rigorosa dei precedenti per gli acquirenti.
La tragedia di Boulder
Questa volta l'orrore è toccato a Boulder, città del Colorado: da ieri questo posto - famoso finora per aver visto crescere lo scrittore italoamericano John Fante - è entrato nella lista dei posti feriti da una strage, ventidue anni dopo quella alla Columbine High School, sessanta chilometri appena da Boulder, dove morirono quindici persone, compreso il killer, e nove dopo quella di Aurora, quando un uomo sparò sulla gente che usciva dal cinema: i morti furono 12, i feriti settanta.
Il bilancio stavolta è di dieci persone uccise, tra cui un poliziotto, Eric Talley, 51 anni, padre di sette figli, il primo agente ad arrivare quando è scattato l'allarme. Le vittime hanno tra i 20 e i 65 anni. Sono Denny Strong, 20 anni; Neven Stanisic, 23; Rikki Olds, 25; Tralona Bartkowiak, 49; Suzanne Fountain, 59; Teri Leiker, 51, Kevin Mahoney, 61, Lynn Murray, 62 e Jody Waters, 65. L'elenco completo è stato reso pubblico solo dopo che l'ultima famiglia era stata informata, alle 4 di mattina.
L'arrestato è originario della Siria e si chiama Ahmad Al Aliwi Alissa: è il giovane ripreso nel video, a torso nudo e la gamba destra insanguinata, mentre viene portato via dalla polizia. Viveva alla periferia di Denver, a una cinquantina di chilometri di distanza: sei giorni prima aveva acquistato una Ruger Ar-556, un'arma militare. Gli investigatori si sono limitati a dare una sola indicazione sulla sua storia: "Ha vissuto gran parte della sua vita negli Stati Uniti".
Il terrore nel supermercato
Il terrore è cominciato intorno alle 14,30 al supermarket della catena King Soopers, a sud di Boulder, zona residenziale frequentata da famiglie e studenti del vicino campus universitario. Alissa comincia a sparare.
Dipendenti e clienti hanno cercato la fuga scappando per le uscite laterali, mentre chi non ce la faceva si nascondeva dietro gli scaffali. Ryan Borowski, terapista, si era fermato per prendere bevanda gassata e patatine. "Avevo appena finito di pensare, no, il gelato non lo prendo - ha raccontato, scampato all'eccidio - quando ho sentito i colpi".
Il primo ad arrivare è stato l'agente Talley, abbattuto dal killer nel parcheggio del supermarket. Quello che è successo dopo è stato documentato da alcuni video finiti in rete. In uno si vedono tre persone stese per terra, una all'interno dello store, mentre si sentono in rapida successione alcuni colpi.
Movente non chiaro
Su cosa abbia spinto Alissa non è ancora chiaro. Ma quando ha fatto irruzione nel supermarket voleva fare una strage: aveva un Ar-15, arma da guerra considerata tra le più amate dagli appassionati americani e dagli autori di stragi: è stata usata alla scuola elementare Sandy Hook nel 2012, a San Bernardino nel 2015 e in quella di Las Vegas nel 2017 quando un pensionato sparò dalla camera di hotel in un parcheggio, uccidendo sessanta persone.
Come dopo ogni strage, tutti hanno inviato preghiere per le vittime. Lo ha fatto anche la giovane repubblicana eletta in Colorado, Lauren Boebert, sostenitrice del pieno diritto a comprare armi, una che si fa intervistare con fucili d'assalto appesi alla parete. I democratici hanno, puntualmente, rilanciato la richiesta di mettere al bando le armi da guerra e renderne più difficile l'acquisto.
"Una questione americana"
"Questa - ha esortato Biden - non deve essere una questione di una parte sola, ma una questione americana. Non ho bisogno di aspettare un altro minuto o solo un'ora, per prendere i passi necessari a salvare vite in futuro. Per questo ai miei colleghi di Camera e Senato chiedo di agire. Dobbiamo mettere al bando le armi d'assalto in questo Paese. Salverà vite, salverà gli americani, e dobbiamo agire".
Anche l'ex presidente Barack Obama ha chiesto di fare qualcosa. "Il popolo americano - ha scritto su Twitter - ha detto basta". Una frase pronunciata molte volte, in questi anni, in un Paese che solo l'anno scorso ha registrato l'acquisto di 50 milioni di armi. Cinque giorni fa, il giudice di Boulder aveva bocciato una richiesta per la messa al bando di armi da guerra.