La spettacolare eruzione del vulcano islandese sul monte Fagradalsfjall, che si è risvegliato da un “sonno” durato 9 secoli, attira migliaia di curiosi, accorsi dalla vicina capitale Reykjavik.
Finora circa 300 mila metri cubi di lava sono fuoriusciti dal terreno, un'eruzione relativamente piccola e controllata, secondo gli esperti.
Alcuni 'coraggiosi' si sono spinti anche a grigliare hotdog sulle braci ardenti non lontano dal cratere. Il vulcano, che si è svegliato dopo 900 anni, si trova a soli 40 chilometri dalla capitale Reykjavik e può essere raggiunto con una camminata di un'ora e mezza dalla strada. L'accesso al sito era stato inizialmente bloccato ma da sabato pomeriggio era stato consentito ai visitatori di avvicinarsi, sebbene seguendo regole rigide. Ieri sera le condizioni meteo sono peggiorate e i soccorritori hanno dovuto aiutare decine di persone infreddolite che al buio non riuscivano a tornare alle macchine.
Sul sito viene costantemente controllato il livello di inquinamento, in particolare di diossido di zolfo che può essere letale. Con livelli troppo alti, l'accesso viene bloccato.A parte un’iniziale chiusura dell’aeroporto, il risveglio del vulcano non ha fatto finora registrare nessun danno a cose o persone in quanto l'area, che comprende anche il porto di pescatori di Grindavik, è per lo più disabitata.
L'eruzione è cominciata la sera di venerdì regalando spettacolari immagini di fiumi di lava e nubi di gas blu che hanno illuminato il cielo notturno, mentre centinaia di piccole scosse sismiche venivano avvertite nell'area. L'ufficio meteorologico islandese ha però avvertito che si è trattato di un fenomeno dalle dimensioni limitate: la frattura causata dall'eruzione, in un sistema vulcanico sprovvisto di un cratere principale, non è più estesa di un chilometro e la quantità di lava eruttata non supera il chilometro quadrato. Non è stata segnalata nemmeno la caduta di cenere.
E' stato quindi scacciato subito il timore di una replica di quanto avvenuto nel 2010, quando il vulcano Eyjafjallajokull diffuse nell'atmosfera enormi nubi di fumo e cenere che mandarono in tilt il traffico aereo internazionale per una settimana, con la cancellazione di 100 mila voli in tutto il mondo.
Con 32 sistemi vulcanici considerati attivi, il numero più alto d'Europa, l'Islanda è sede di un'intensa attività vulcanica, con una media di un'eruzione ogni cinque anni. L'isola si trova sulla dorsale medio atlantica, che separa la placca tettonica eurasiatica da quella nordamericana, i cui spostamenti sono alla base delle frequenti eruzioni.
L'avvenimento più recente risale all'agosto 2014, quando un fenomeno eruttivo, durato sei mesi, interessò il sistema vulcanico di Bardarbunga, in un'area disabitata al centro dell'isola.