AGI - La riforma del sistema elettorale di Hong Kong, all'esame dei legislatori cinesi in questi giorni, potrebbe comportare uno slittamento delle prossime elezioni legislative.
È l'ipotesi formulata dalla leader di Hong Kong, Carrie Lam, di ritorno nella regione amministrativa speciale dopo avere incontrato i leader cinesi a Pechino in occasione dell'apertura dei lavori della sessione plenaria annuale del Congresso Nazionale del Popolo, l'organo legislativo del parlamento cinese.
"Al momento, non sono ancora nella posizione di dirvi se se potremo rispettare il 5 settembre 2021 come data per le elezioni generali del Consiglio Legislativo", ha dichiarato Lam.
"Quando tutto tornerà sotto il corretto ordine costituzionale -ha aggiunto - ci sarà il tempo e la possibilità, per il sistema politico di Hong Kong, di procedere in maniera graduale e ordinata per raggiungere l'obiettivo finale del suffragio universale nella selezione del capo esecutivo", la massima carica della città, ricoperta oggi proprio da Lam.
Le elezioni legislative erano in programma a settembre del 2019, ma a luglio scorso la stessa Lam ha annunciato il rinvio di un anno ufficialmente sulla base di preoccupazioni di carattere sanitario legate alla pandemia.
Sulla base di quanto emerso, il nuovo sistema elettorale prevederebbe un aumento dei membri della Commissione Elettorale e del numero di parlamentari di Hong Kong, ma diminuirebbe la proporzione dei parlamentari direttamente eletti dalle urne, e verrebbe azzerato il peso dei consiglieri distrettuali, di orientamento pro-democrazia.
La riforma, che si basa sul principio che solo i "patrioti" possano governare Hong Kong, è stata già criticata all'estero, e viene vista dagli osservatori come un nuovo colpo di Pechino ai movimenti pro-democrazia dell'ex colonia britannica, su cui ha imposto a giugno scorso una legge per la sicurezza nazionale, fortemente contestata all'estero.
Il via libera di Pechino alla stesura di un testo di legge dettagliato per la riforma del sistema elettorale e' atteso per giovedì prossimo, alla chiusura dei lavori della sessione annuale del Congresso Nazionale del Popolo.
La leader di Hong Kong ha espresso soddisfazione per il piano della Cina di modificare il sistema elettorale dell'ex colonia britannica per fare in modo che il governo della città sia gestito solo da "patrioti".
Respingendo le accuse di eliminare l'opposizione, Lam ha anche escluso che la popolazione possa essere consultata in merito a questi cambiamenti decisi da Pechino. Il progetto di legge, che prevede un diritto di veto delle autorità rispetto ai candidati alle elezioni, è in discussione al parlamento cinese e dovrebbe essere approvato giovedì prossimo.
Secondo il South China Morning Post, il vice premier cinese, Han Zheng, avrebbe affermato che "questa è una lotta tra sovversione e anti-sovversione" e che e' una "battaglia per difendere il sistema legale e lo stato di diritto di Hong Kong". Han Zeng ha incontrato Lam qualche giorno fa a Pechino, in occasione dell'apertura dei lavori della sessione plenaria annuale del Parlamento.