AGI - In Francia le denunce per incesto, molestie sessuali e stupri si stanno trasformando in un vero e proprio tsunami che travolge l'èlite politica ed intellettuale. L'ultima personalità indagata per stupri è l'ex storico presentatore del telegiornale di TF1, il giornalista Patrick Poivre d'Arvor, noto con l'acronimo Ppda, che comunque ha respinto le accuse.
A denunciarlo presso la procura di Nanterre, è stata la scrittrice Florence Porcel che lo accusa di aver abusato di lei nel 2004 con un rapporto sessuale non consentito e di averla obbligata a un rapporto orale nel 2009.
Secondo le informazioni diffuse dal quotidiano Le Parisien, i fatti risalenti al 2004 si sarebbero svolti nell'ufficio del giornalista negli studi di TF1 a Boulogne-Billancourt, al termine del Tg, mentre il secondo episodio denunciato nella sede della società di produzione A Prime Group.
L'indagine preliminare è stata affidata alla Brigata per la repressione della delinquenza ai danni delle persone (Brdp) della polizia giudiziaria parigina. La querelante deve ancora essere interrogata dalle autorità competenti che lavorano al caso da pochi giorni.
"È una denuncia calunniosa motivata dalla ricerca di una notorietà disdicevole" ha fatto sapere Poivre d'Arvor tramite il suo avvocato, respingendo "fermamente" le accuse, annunciando di essere pronto a sporgere denuncia per calunnia. "Sono accuse assurde, sono menzogne. Il mio cliente è sconvolto per il modo in cui si cerca di strumentalizzarlo per assicurarsi la promozione di un romanzo" ha aggiunto il suo legale Francois Binet.
Scrittrice e attrice Porcel, 37 anni, si è fatta conoscere grazie al suo canale YouTube specializzato in astronomia e il mese scorso ha pubblicato un romanzo, "Pandorini", nel quale racconta la storia di una giovane donna stuprata da "un mostro sacro del cinema".
Il giornalista Poivre D'Arvor, 73 anni, ha presentato il Tg sul primo canale dal 1987 al 2008, ha scritto una sessantina di libri e fino a poche settimane fa ha diretto un programma letterario su CNews, "Vive les livres".
Questa nuova clamorosa vicenda è l'ultima di una lunga serie di casi di aggressioni sessuali ed incesti venuti alla luce negli ultimi mesi, coinvolgendo noti intellettuali e uomini politici di un certo calibro.
L'ultimo in data è stato un ex ministro di Nicolas Sarkozy e sindaco di Draveil, Georges Tron, riconosciuto colpevole in appello di stupro e abusi sessuali ai danni di due dipendenti dell'amministrazione comunale.
Tron, che si spacciava per un esperto di riflessologia plantare, ha sottoposto le due impiegate a massaggi ai piedi, sfociati in aggressioni sessuali nel 2007 e nel 2010.
In primo grado, nel 2018, era stato prosciolto dalle accuse, ma in appello i giurati hanno riconosciuto le accuse formulate da una delle due donne, condannando il politico a 5 anni di carcere di cui due con la condizionale.
Gli scandali sessuali in Francia hanno anche travolto le prestigiose scuole di scienze politiche, che formano la futura èlite politica del Paese.
All'origine delle denunce a catena c'è un ex studentessa, Anna Toumazzof, che ha lanciato il potente hashtag SciencesPorcs - le scuole si chiamano Sciences Po - ovvero Science Maiali, con gli slogan "Ti crediamo" e "Istituzioni mute=istituzioni complici".
Da allora sono arrivate almeno 400 messaggi di studenti che frequentano queste scuole e di ex alunni che raccontano gli abusi subiti. "è una storia molto francese. Si tratta delle grandi scuole, della cultura dello stupro e dell'eleganza di non parlare", ha detto Toumazzof.
Ad aver aperto il vaso di Pandora delle violenze sessuali in Francia è stata il magistrato Camille Kouchner - figlia dell'ex ministro degli Esteri, Bernard Kouchner - che in un romanzo ha denunciato l'incesto subito per anni dal fratello gemello, accusando il patrigno, il noto politologo e docente proprio a Sciences Po, Olivier Duhamel.
Secondo diversi studi rilanciati dalla stampa francese, l'incesto, una questione ancora oggi tabù, non è un fenomeno isolato in quanto colpirebbe almeno una persona su dieci, una vera piaga sociale. L'associazione Face à l'inceste (Facing Incest) afferma che il numero di chiamate ricevute questo mese è passato da 30 a quasi 200.
Gli avvocati descrivono salti simili nel numero di clienti che desiderano esplorare un'azione legale. Le crescenti denunce per incesti e abusi sessuali su minorenni ha spinto il governo ad intervenire: il Parlamento ha varato una legge che introduce pene più severe, ma ha abbassato l'età del consenso per avere rapporti sessuali a 13 anni, nonostante le critiche dei difensori dei diritti umani secondo cui sarebbe stato meglio lasciarla a 15 anni.