AGI - Fine settimana di violenze a Mogadiscio. Sabato, un attentatore a bordo di un’auto carica di esplosivo ha preso di mira un posto di blocco vicino alla sede del Parlamento. Nell’esplosione, oltre all’aggressore, sono stati uccisi due civili mentre altre 11 persone sono rimaste ferite, secondo un bilancio fornito da Radio Shabelle. L'attacco è stato rivendicato da al-Shabaab, la milizia jihadista legata da al Qaeda.
Domenica, in circostanze ancora da chiarire, uomini armati hanno poi aperto il fuoco contro tre donne, impiegate come addette alla pulizia al ministero della Difesa. Due delle delle tre vittime, secondo fonti di stampa locale, erano incinte. Non c’è stata alcuna rivendicazione per quest'ultimo attacco, ma le autorità somale sospettano che anche in questo caso la responsabilità sia da attribuire ad al-Shabaab.
Secondo quanto riporta l’agenzia turca Anadolu, le forze dell'ordine hanno affermato che l'attacco è avvenuto nel distretto di Daynile e che sono in corso ulteriori indagini, ma il sospetto si concentra sui miliziani qaedisti.
Nelle ultime settimane c'è stato un recente aumento degli attacchi poiché permane l'incertezza sulle elezioni presidenziali e parlamentari (entrambe rinviate). Il mandato del presidente Mohamed Abdullahi Mohamed Farmaajo è scaduto l’8 febbraio.