La città d’acciaio che brucia tutto, quella che non dorme mai, va sempre di corsa, in realtà sa essere anche lentissima e fuori tempo. Park Avenue, una delle strade più eleganti di Manhattan, sede degli studi legali più famosi al mondo, del consolato d’Italia e di attici da trenta milioni di dollari, continua a essere addobbata in tema natalizio.
Non è un modo di dire, è proprio così. Più di un mese dopo la fine delle feste di fine anno, la lunga fila di abeti illuminati continua a fare bella mostra al centro della carreggiata, da nord verso la Grand Central.
La neve di questi giorni, portata dalla tempesta Orlena, rende il clima ancora più natalizio, ma anche distopico se consideriamo che le feste sono finite da tempo e le giornate cominciano ad allungarsi. Poco distante gli alberi di natale addobbati fanno capolino davanti ai negozi, le luci illuminano le finestre, le ghirlande di rami di pino e bacche rosse adornano portoni dei palazzi signorili nell’Upper East Side.
In realtà quella che può sembrare un’incongruenza è un aspetto comune a molti newyorkesi, che non hanno mezze misure: passano dal lasciare l’albero sul marciapiede già dalla mattina del 25 dicembre, a tenerlo fino al 14 febbraio, festa di San Valentino. Forse, chissà, è il Natale dell'amore. Le ricorrenze sono appuntamenti rassicuranti per molti americani, che hanno bisogno di avere una scadenza nel calendario: appena termina una, si pensa già alla successiva.
Dopo San Valentino viene San Patrizio, il 17 marzo, poi Pasqua, poi Mother’s Day, la seconda domenica di maggio, il Memorial Day, il 31 maggio, la festa del papà, la terza domenica di giugno, l’Independence Day del 4 Luglio, il Labor Day a inizio settembre, Columbus Day e via verso l'autunnale Halloween, i cui addobbi cominciano a spuntare anche a metà settembre, per arrivare a Thanksgiving e Natale. E si ricomincia. A meno che gli alberi illuminati di Park Avenue non siano stati lasciati accesi in vista del 25 dicembre 2021.