AGI - Jack Palladino, un investigatore privato di San Francisco noto per aver aiutato Bill Clinton, Harvey Weinstein, R. Kelly e altri clienti famosi ad affrontare gli scandali che li avevano investiti, è morto lunedì al San Francisco General Hospital quattro giorni dopo una brutale aggressione di cui era stato vittima.
Palladino, che aveva 76 anni, è stato aggredito davanti alla propria abitazione da due persone che hanno cercato di rubargli la macchina fotografica. Durante la colluttazione il detective privato è caduto a terra e ha sbattuto violentemente la testa, ma prima di perdere conoscenza è riuscito a fotografare i propri aggressori e grazie a quegli scatti la polizia di San Francisco ha fermato sue sospettati.
Palladino era un investigatore di pochi scrupoli ed era famoso per aver fatto ricorso a registrazioni clandestine, messo in campo donne attraenti o essersi spacciato per giornalista per ottenere informazioni utili a screditare gli accusatori in cause importanti come quella che, durante la campagna presidenziale del 1992, vide Bill Clinton affrontare Gennifer Flowers che si presentava come la sua amante. Palladino setacciò l'Arkansas raccogliendo resoconti denigratori di ex fidanzati, datori di lavoro e altri che affermavano di conoscere la Flowers. Resoconti che la dipingevano come una "bionda scema" e una "bugiarda patologica" e che venivano poi passati ai media.
Weinstein, il produttore cinematografico condannato nel marzo 2020 a 23 anni di carcere per crimini sessuali, lo aveva assunto per difenderlo dalle accuse di violenza sessuale e come parte del suo lavoro Palladino aveva stilato dossier sia sui giornalisti che sugli accusatori.
Il detective ha lavorato anche per il cantante R. Kelly, arrestato nel 2019 per pornografia infantile, ma ha anche indagato a lungo sulle morti a Jonestown, in Guyana, dove più di 900 persone si uccisero o furono assassinate nel 1978 per volere del leader della setta Jim Jones.
Ma Palladino ha lavorato anche per clienti come gli Hell's Angels le Pantere Nere e i Teamsters, oltre a celebrità come Kevin Costner e Don Johnson, Courtney Love e John DeLorean dell'omonima casa automobilistica resa celebre da 'Ritorno al Futuro'.
Negli anni '90 lavorò per proteggere la credibilità di Jeffrey Wigand, un informatore che aiutò la pubblica accusa in un procedimento contro le multinazionali del tabacco.