La guerra del vaccino inasprisce i rapporti fra Bruxelles e Londra. La Commissione europea ha annunciato l'attivazione di un meccanismo di emergenza per controllare ed eventualmente bloccare le esportazioni di vaccini verso paesi terzi, ovvero anche la Gran Bretagna visto che meno di un mese fa è entrata in vigore la Brexit.
Bruxelles ha deciso di includere controlli sul passaggio dei vaccini attraverso la frontiera dell'Irlanda (Ue) con l'Irlanda del Nord (Gb), nonostante il fatto che l'accordo sulla Brexit preveda che non ci siano ispezioni in quella dogana, temendo che questo percorso venga utilizzato per aggirare eventuali limitazioni sulle consegne al resto del Regno Unito. Per poter fare i controlli, Bruxelles ha invocato l'articolo 16 del protocollo per l'Irlanda del Nord previsto dal trattato entrato in vigore il primo gennaio.
"Alla prima occasione, l'Unione Europea ha stabilito un confine duro tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda", ha tuonato la premier dell'Irlanda del Nord Arlene Foster. Infuriato, Michael Gove, numero 2 del governo di Boris Johnson e ministro che ha la delega per l'attuazione della Brexit e la vigilanza sul rispetto degli accordi, ha chiesto "chiarimenti per la mancata notifica" e ha annunciato che "il Regno Unito ora valuterà attentamente i suoi prossimi passi". Il primo ministro irlandese, Micheal Martin, ha parlato con il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per esprimere "preoccupazione" per la situazione.
Reazione irata anche dall'Arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Su Twitter, il capo della Chiesa anglicana scrive: "In origine l'Unione Europea era ispirata dall'insegnamento cristiano sociale - al centro del quale c'è la solidarietà. Cercare di controllare l'export dei vaccini mina le basi etiche dell'Ue. Devono lavorare insieme agli altri".