AGI - Aleksei Navalny resta in carcere e chiede ai suoi sostenitori di tornare in piazza "senza paura". Un tribunale di Mosca ha respinto l'appello del principale oppositore del presidente russo, Vladimir Putin, arrestato il 17 gennaio al ritorno in patria da Berlino.
Il giorno dopo Navalny è stato condannato a 30 giorni di custodia per presunta violazione dei termini della libertà condizionale comminatagli in un vecchio processo per appropriazione indebita, già bollato come "motivato politicamente" dalla Corte di Strasburgo.
Accuse negate dall'oppositore che è vero non si è presentato per settimane al giudice di sorveglianza moscovita, che ne controllava la libertà vigilata, ma perché era in Germania a curarsi per l'avvelenamento da Novichok subito questa estate e per il quale ha incolpato direttamente il Cremlino. L'Occidente ha chiesto il rilascio di Navalny e i suoi sostenitori hanno convocato nuove manifestazioni a livello nazionale per domenica.
"Navalny rimane in carcere con uno status non chiaro, non previsto dal codice penale", ha denunciato il suo braccio destro, Leonid Volkov, mentre, dal carcere di Mosca, l'attivista ha lanciato un appello ai suoi sostenitori, in una lettera diffusa dai suoi collaboratori.
"Scendete ancora in piazza e non abbiate paura di niente", ha scritto. "Nessuno vuole vivere in un Paese, dove regnano corruzione e tirannia. La maggioranza è dalla nostra parte. Svegliamola".
Nell'udienza d'appello, l'oppositore ha denunciato al giudice che dopo l'arresto non gli è stato mai consentito un colloquio faccia a faccia col suo legale. In risposta, il giudice gli ha concesso cinque minuti di colloquio privato, in video conferenza, col suo avvocato.
Intanto le forze di sicurezza hanno arrestato diversi sostenitori dell'oppositore, dopo che mercoledì c'erano state numerose perquisizioni, tra l'altro all'abitazione e allo studio di Navalny.
Il blitz della polizia si inserisce nell'ambito delle indagini del ministero dell'Interno per violazione delle regole anti-Covid durante le proteste della settimana scorsa e alla vigilia delle nuove manifestazioni convocate per domenica.
Tra gli arrestati, ci sono l'attivista e collaboratrice di Navalny, Lyubov Sobol, e suo fratello Oleg, così come il suo medico, Anastasia Vasilyeva; perquisite oltre all'abitazione dell'oppositore, anche la sede della sua organizzazione anti-corruzione