AGI - C'è apprensione in Australia per i nuovi casi di Covid 19 riscontrati all'interno della "bolla" degli Australian Open, primo torneo dello Slam di questa stagione, in calendario dall'8 febbraio. Le autorità sanitarie locali hanno diffuso la notizia di due nuovi positivi tra i giocatori e uno tra gli accompagnatori.
I tre nuovi contagi portano il cluster, che comprende tennisti, allenatori e addetti ai lavori, a quota nove casi. Un piccolo focolaio che, giorno dopo giorno, si sta sviluppando tra le oltre mille persone giunte con i charter messi a disposizione dall'organizzazione. Le autorità sanitarie hanno comunicato di aver condotto più di 1.200 test su coloro che sono atterrati tra Melbourne e Adelaide.
Per quanto contenuti, i numeri si avvicinano a quelli che riguardano l'intera Australia che, secondo i dati della John Hopkins University, ha registrato nelle ultime 24 ore appena dieci casi con zero decessi. Il Paese, 25 milioni di abitanti in tutto, ha subito in maniera molto limitata gli effetti del coronavirus in quasi tutto il 2020. I contagi registrati, dall'inizio della pandemia, sono meno di 30 mila e i morti meno di mille. Nell'ultimo mese i casi rilevati sono stati 597 con un solo decesso accertato.
Le autorità australiane avevano però imposto il lockdown nello stato di Victoria, dove si trova Melbourne e quindi anche la sede del torneo, lo scorso luglio dopo che un focolaio aveva fatto raggiungere il record di 127 casi in un solo giorno. Una misura che ha funzionato: a fine ottobre il conteggio dei casi giornalieri era tornato a quota zero.
L'inquietudine tra gli oltre 6 milioni di persone che vivono nella regione è quindi quella di rivivere un'esperienza durata 4 mesi. Secondo l'Herald Sun i casi attualmente attivi nello stato di Victoria sono 34 ma la serie di giorni consecutivi senza nessuna nuova infezione, tra gli abitanti locali, è arrivata a 13. Per il governatore dello Stato, Daniel Andrews, "la preoccupazione maggiore è che questi casi" importati "ora aumentino".
Il numero di atleti costretto a rimanere in quarantena negli alberghi è salito a 72. Circolano sui social, soprattutto via Twitter e Instagram, i video in cui i tennisti provano a tenersi in forma nelle loro stanze d'albergo, non lesinando critiche all'organizzazione. Le lamentele principali sono relative al fatto di non essere stati informati, prima di venire in Australia, del rischio di un rigido confinamento, un elemento che mina la preparazione e la tenuta fisica in vista del torneo.
Nick Kyrgios, una delle bandiere del tennis australiano, ha però criticato il numero uno del mondo Novak Djokovic per aver chiesto un allentamento delle misure. Le autorità australiane hanno comunque rispedito al mittente la richiesta, precisando che non sarebbero state fatte eccezioni.
Per Craig Tiley, direttore degli Australian Open, il numero dei giocatori che si è lamentato delle attuali condizioni è minoritario. Un appello alla pazienza e alla 'sopportazione' a colleghi e colleghe è arrivato anche dall'ex numero uno del mondo, Victoria Azarenka: "Vorrei chiedervi di avere rispetto per le persone che lavorano instancabilmente per cercare di rendere la nostra vita piu' facile". In attesa di spegnere quello che si teme possa diventare un incendio.
— victoria azarenka (@vika7) January 19, 2021