AGI - Dal clima agli immigrati: Joe Biden mercoledì giurerà come nuovo presidente degli Stati Uniti e firmerà già il primo giorno una serie di ordini esecutivi per segnare una cesura con la gestione del suo predecessore, Donald Trump.
Pandemia, crisi economica, cambiamento climatico, ingiustizia razziale negli Stati Uniti "sono crisi che richiedono da subito un'azione coerente" ha anticipato il futuro capo di gabinetto di Biden, Ron Klain. Di qui la decisione di far firmare al presidente una decina di decreti subito dopo la cerimonia di investitura.
Biden vuole girare pagina rispetto a quella che gli storici potrebbero ricordare come la peggiore presidenza della storia Usa. E nei suoi primi 10 giorni in carica, il nuovo presidente adotterà una serie di decreti "per affrontare queste quattro crisi, evitare altri danni pesanti e irreversibili e ripristinare la posizione dell'America nel mondo".
I suoi consiglieri sperano che la raffica di ordini esecutivi, senza aspettare il Congresso, possano dare l'idea di un nuovo inizio anche se il Senato dovesse mettere sotto processo Trump.
Sono stati i consiglieri di Biden a mettere a punto il piano - fatto circolare sulla stampa americana dallo stesso Klain - e a definire i decreti che saranno in cima alla lista, in parte simbolici, in parte sostanziali, molti per ribaltare misure che erano state il fiore all'occhiello dell'amministrazione Trump.
Tra le misure attese, la revoca delle restrizioni di viaggio dai Paesi con popolazioni a maggioranza musulmane, il ritorno all'Accordo di Parigi sul clima, l'estensione dei limiti agli sfratti e del rinvio del pagamento dei prestiti agli studenti, l'obbligo di mascherina negli edifici federali e negli spostamenti interstatali, la disposizione di fare in modo di riunire i figli di migranti separati dalle famiglie che hanno attraversato il confine sotto l'amministrazione Trump.
Una serie di ordini esecutivi che affiancherà il corposo pacchetto di aiuti e stimoli all'economia da 1900 miliardi che deve approvare il Congresso.
Il tutto, subito dopo il giuramento e il discorso che, il 20 gennaio, Biden terrà dinanzi al National Mall, in uno scenario inedito: il grande viale sarà incredibilmente vuoto, nel cuore di Washington blindata e con un numero di soldati che non si conosceva dalla Guerra Civile.
Dopo le tragedie personali, gli anni di ostinato, umile servizio da senatore al Congresso, i due mandati di fedele affiancamento del presidente Barack Obama, Biden terrà il discorso della sua vita: un discorso che dovrà cercare di rassicurare un Paese piegato dalla pandemia (quello più colpito al mondo, con quasi 24 milioni di casi e 400 mila morti) e soprattutto invocare la riunificazione della nazione.