AGI - L'Unione europea punta sul vaccino di Pfizer-BioNTech, il primo approvato dall'Ema, e raddoppia i contratti. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato di aver raggiunto un nuovo accordo con il consorzio tedesco-americano per altre 300 milioni di dosi, portando il totale della commessa a 600 milioni.
"La capacità di produzione di BioNTech-Pfizer sta aumentando" e "grazie a ciò è stato possibile estendere il contratto". "Ciò dimostra che era la cosa giusta da fare scommettere su questo cavallo, includendo BioNTech-Pfizer nel nostro portafoglio di sei tipologie di vaccini", ha spiegato la leader dell'Ue.
L'obiettivo, per tornare alla vita normale e alla ripresa economica del Continente, "è far vaccinare il massimo numero di europei nel tempo più breve possibile", ha spiegato von der Leyen Nel dettaglio, "75 milioni di dosi del nuovo contratto saranno consegnate dal secondo trimestre del 2021. Le restanti 225 milioni entro fine anno".
Sommando le dosi a disposizione nei prossimi mesi tra il vaccino BioNTech-Pfizer e Moderna (i due già approvati), l'Ue dispone già di "dosi per 380 milioni di cittadini, più dell'80% della popolazione europea", ha annunciato la presidente della Commissione.
"In totale abbiamo siglato sei contratti per un totale di 2,3 miliardi di dosi", ha sottolineato aprendo poi il campo ad una solidarietà verso i Paesi partner che hanno più difficoltà ad ottenere i farmaci. Resta però da risolvere la questione degli ordini bilaterali degli Stati membri, fuori dall'accordo dell'Ue.
In particolare la Germania che ha già siglato memorandum d'intesa con tre aziende tedesche, BioNTech, CureVac e Idt, per un totale di 55 milioni di dosi extra. "L'unica cornice all'interno della quale stiamo negoziando è quella comune" quindi "nessun Paese membro, in questo quadro legale, è autorizzato a negoziare o concludere contratti in parallelo" con le case farmaceutiche e "ogni vaccino autorizzato nell'Ue è deve passare per l'approvazione dell'Ema in piena trasparenza", ha chiarito von der Leyen senza citare il caso concreto ma rispondendo a una domanda sulla possibile collaborazione tra Berlino e Mosca per la distribuzione dello Sputnik V.
Se ne parlerà probabilmente al video-summit dei leader dell'Ue in agenda per il 21 gennaio in cui si affronterà la gestione della pandemia di Covid. A preoccupare, ora, è la distribuzione e somministrazione dei vaccini. "L'inizio è sempre difficile, ci sono delle sfide logistiche perché il vaccino ha bisogno di mantenere una catena del freddo ed è impressionante vedere quanto veloce gli Stati membri si stiano muovendo per provvedere", ha ammesso von der Leyen.
"Le nuovi dosi ci avvantaggiano perché richiederanno la logistica già improntata", ha sottolineato. "Monitoriamo il progresso delle vaccinazioni con gli Ecdc e gli Stati membri, dobbiamo aumentare rapidamente i numeri", ha tuttavia aggiunto. "Ci sarà un confronto tra tutti gli Stati per capire dove funziona meglio e dove intervenire per delle correzioni", ha annunciato.
Nel frattempo, l'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali), ha confermato l'efficacia dei vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna a oltre il 90% e ha annunciato che l'autorizzazione a quello di AstraZeneca potrebbe arrivare entro fine mese. "I nuovi dati dovrebbero arrivare la prossima settimane e la possibile conclusione del processo di approvazione potrebbe concludersi entro gennaio", ha spiegato la direttrice dell'ente regolatore, Emer Cooke.