AGI - E' la missione dell'Oms che dovrebbe fare chiarezza sull'orgine del virus che ha sconvolto il mondo, il Covid-19. Ma per ora stenta a decollare. Due scienziati del team sono già partiti ma la Cina non ha ancora concesso le autorizzazioni necessarie. Lo ha reso noto il direttore generale della stessa organizzazione Onu, Tedros Adhanom Ghebreyesus. E il biologo etiope, spesso accusato di guardare con un occhio di favore a Pechino, non ha nascosto il suo sconcerto: si è detto "molto deluso".
Anche perchè due scienziati scelti dall'Oms per la missione erano già partiti: uno ha dovuto fare marcia indietro e l'altro si è fermato in attesa in un terzo Paese; mentre il resto dell'equipe, che deve cominciare a lavorare martedì, per il momento non è proprio partito. Tedros ha detto di essersi messo "in contatto con alti funzionari cinesi" e di aver detto loro "per l'ennesima volta che la missione è un priorità per l'Oms", e ha aggiunto che vuole vedere la partenza "il più rapidamente possibile".
Al momento, ha spiegato un altro dei funzionari Oms, il responsabile delle situazioni di emergenza, Michael Ryan, il problema sembra essere una questione di visti: "Speriamo che si tratti semplicemente di un problema logistico e burocratico e che possiamo risolverlo rapidamente".Il 'via libera' alla missione era arrivato a metà dicembre, dopo mesi di complicato negoziato. La Cina, che sta cercando di cambiare la narrativa di quanto è accaduto e cerca di scrollarsi di dosso l'immagine che sia il Paese da cui ha avuto origine una pandemia che ha causato più di 1,8 milioni di morti e sconvolto la vita del pianeta, ha sempre puntato i piedi.
Di recente ha anche sostenuto che il virus possa essere arrivato dall'estero, dal momento che ne è stata trovata traccia in cibo congelato da importazione e che alcuni studi scientifici ritengono fosse presente in Europa già lo scorso anno. L'Oms, al termine di un lungo processo di selezione, ha scelto 10 eminenti scienziati che dovranno cercare di analizzare l'origine del virus e capire come si è trasmesso all'uomo: l'accordo con Pechino è che si rechino proprio a Wuhan, la città della Cina interna dove tutto è cominciato ormai un anno fa.
Le autorità cinesi infatti denunciarono all'Oms il primo caso di una allora misteriosa polmonite il 31 dicembre 2019 e chiusero il mercato di animali vivi di Wuhan dal quale ritennero fosse partita l'infezione. La vera origine del virus e la maniera in cui sarebbe passato da animale a uomo è però ancora un mistero.
E la presenza a Wuhan di un importante istituto di virologia ha scatenato le ipotesi più disparate in chi sospetta che il SARS-CoV-2 possa essere uscito accidentalmente dai suoi laboratori. La squadra a Wuhan dovrebbe poter esaminerà i campioni umani e animali raccolti dai ricercatori cinesi nella prima fase dello studio (se non sono stati distrutti) mentre non è chiaro se possa visitare il laboratorio. L'accordo con Pechino è che resti nella città cinese per sei settimane. Un agente patogeno simile ma non identico a quello che causa il Covid-19 era stato identificato nel "ferro di cavallo minore", una specie di pipistrello. Peter Ben Embarek, il massimo esperto in malattie animali dell'Oms, ha spiegato che i membri della missione contatteranno i lavoratori del mercato per chiedere loro come siano stati infettati.
L'ipotesi iniziale che il virus sia stato trasmesso all'uomo tramite il consumo di un animale infetto ha però perso quota. Il 'wet market' di Wuhan ora è ritenuto il luogo dove il nuovo coronavirus ha avuto la prima diffusione di massa, non il luogo di origine, che rimane ancora un mistero.
Ma insomma al momento tutto questo per ora è rimandato visto che gli scienziati non sono neppure partiti.