AGI - La Germania si è assicurata altre 30 milioni di dosi di vaccino Pfizer/BioNTech, che, secondo quanto riferito dal ministero della Salute, si aggiungono alle 55,8 milioni di dosi dello stesso immunizzante, che arriveranno tramite l'accordo fatto dall'Ue. Mentre il numero dei decessi legati al coronavirus ha superato la soglia simbolica di 30 mila, in meno di 48 ore la Germania ha già vaccinato 21.566 persone, secondo quanto emerge dal monitoraggio della campagna vaccinale del Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, che viene progressivamente aggiornato sul rispettivo sito.
Reazioni polemiche si sono registrate in Italia alla notizia, fino all'intervento del commissario straordinario all'emergenza Covid, Domenico Arcuri. Questi ha ricordato che "l'Italia insieme alla Francia, alla Germania e all'Olanda ha promosso l'acquisto centralizzato europeo. E' stata ed è una bella pagina dell'Europa. L'Unione europea compra per tutti i Paesi membri e distribuisce i vaccini in funzione della popolazione. A noi tocca il 13,5% dei vaccini. Confidiamo che questa bella pagina non si debba interrompere", ha sottolineato il commissario.
Gli ha fatto eco il direttore del centro di malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli: "Se confermata" la notizia dell'acquisto da parte della Germania di 30 milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech è, "posso dire, come minimo inelegante. Non eravamo noi i furbetti che facevamo delle cose pur di garantirci dei vantaggi? Non è una procedura né corretta né gradevole da sentire" ha dichiarato Galli.
Nei giorni scorsi il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, che secondo un sondaggio avrebbe superato persino Angela Merkel nella classifica dei politici più popolari nel Paese, aveva annunciato che la Germania avrà entro la fine dell'anno 1,3 milioni di dosi del vaccino Pfizer/BioNTech e che, da gennaio, ogni settimana 700.000 dosi saranno consegnate ai centri di vaccinazione negli stati federali. All'inizio della campagna di vaccinazione sarà disponibile un primo lotto di 400 mila dosi. Dalle 3 alle 4 milioni di dosi dovrebbero arrivare in gennaio, entro il primo trimestre dell'anno il ministero della Sanità conta di avere a disposizione tra le 11 e i 13 milioni dosi, che dovrebbero essere sufficienti per la vaccinazione di circa 6,5 milioni di persone, dato che il farmaco necessita di due somministrazioni.
Complessivamente la Germania si è assicurata, nell'ambito dell'accordo-quadro in seno all'Unione europea, oltre 300 milioni di dosi, comprendenti anche altri vaccini oltre a quello di Pfizer/BioNTEch, ossia quelli sviluppati da AstraZeneca, CureVac e Moderna.
Sono almeno 442 i luoghi distribuiti su tutto il territorio nazionale a fare da centri vaccinali, che possono contare su decine di migliaia tra medici, infermieri e restante personale necessario a far funzionare. Solo nell'hub vaccinale dell'aeroporto di Tegel, a Berlino, si potranno effettuare fino a 5.000 somministrazioni giornaliere. Tra gli altri, in Baviera sono stati istituiti 102 centri con una capacità complessiva di 30 mila vaccinazioni al giorno. Squadre mobili speciali sono impegnate a vaccinare quelle persone che a causa di disabilità, malattia o altri impedimenti, non sono in grado di raggiungere i centri vaccinali.
La Germania riceverà anche 50,5 milioni di dosi del vaccino Moderna, che dovrebbe essere approvato all'inizio di gennaio, sempre tramite gli accordi sottoscritti da Bruxelles. Il governo federale sta negoziando ulteriori dosi a livello nazionale. Sia il vaccino Moderna che il farmaco Biontech (insieme 136,3 milioni di dosi) saranno consegnati in Germania nel 2021, secondo quanto spiegato dal ministero della Salute, in modo che ci saranno dosi disponibili per tutti i 68,15 milioni di cittadini tedeschi.
La Germania ha ordinato altri vaccini ancora in attesa di approvazione: 42 milioni di dosi del farmaco sviluppato da Curevac arriveranno attraverso l'Ue, oltre a 20 milioni di altre dosi che Berlino si è assicurata a livello nazionale. La Germania riceverà inoltre 56,2 milioni di dosi dal vaccino AstraZeneca dall'Ue e 37,25 milioni dal vaccino Johnson & Johnson.
"No al nazionalismo dei vaccini", ha sottolineato Spahn, in una intervista alla tv pubblica Zdf. "Il fatto che il primo, e finora unico vaccino approvato a livello Ue provenga da una casa farmaceutica tedesca non deve implicare vantaggi per questo Paese", ha aggiunto.
Il governo tedesco spera di aumentare la produzione di vaccini da parte della tedesca BioNTech e del suo partner statunitense Pfizer e esclude che la licenza venga trasferita ad altre società, come proposto dall'opposizione di sinistra.
"Il nostro obiettivo è che da febbraio e marzo possano essere prodotti più vaccini in Germania, il che aumenterebbe notevolmente la nostra capacità", ha spiegato Spahn. BioNTech ha acquisito uno stabilimento a Marburg (Ovest) dalla società svizzera Novartis, con la prospettiva di aumentarne la produzione, ha ricordato il ministro. La produzione del vaccino comporta un processo "tecnico molto ambizioso e attento", il cui ritmo non si può pretendere di "accelerare" o trasferire ad altre aziende.