AGI – Il 2 febbraio 2019, in una sola giornata, l’agenzia spaziale statunitense, la Nasa, ha ucciso 27 scimmie anziane e malate, di cui aveva la responsabilità sulla base di un accordo siglato con un altro ente. A riferire dell’imbarazzante rivelazione che fa infuriare gli animalisti è il quotidiano britannico Guardian, entrato in possesso di documenti rilasciati sulla base delle leggi sulla libertà d’informazione.
Secondo le prove contenute in quelle carte, l’uccisione delle scimmie, con appositi farmaci, è stata eseguita al centro di ricerca Ames della Nasa, nella Silicon Valley, in California: stavano invecchiando e 21 di loro avevano il Parkinson. La decisione di uccidere gli animali, invece di trasferirli in un apposito parco, è stata condannata dai sostenitori dei diritti degli animali e da altri attivisti della società civile. I primati “soffrivano di privazioni etologiche e di frustrazioni inerenti alla vita di laboratorio”, ha detto John Gluck, esperto di etica animale presso l'Università del New Mexico.
Gluck ha aggiunto che le scimmie “apparentemente non erano considerate degne di una possibilità di vivere in un santuario”. L’esperto universitario deplora che la Nasa non abbia nemmeno provato ad inserirle, diventando responsabile di un gesto “indecente”. “Attendo con ansia una spiegazione dall'amministratore Bridenstine sul motivo per cui questi animali sono stati costretti a deperire in cattività e ad essere soppressi piuttosto che vivere la loro vita in un santuario” ha dichiarato al Guardian Kathleen Rice, rappresentante democratica alla Camera degli Stati Uniti, che ha chiesto all’amministratore della Nasa spiegazioni per l’uccisione delle scimmie.
La Nasa ha alle spalle una lunga storia con i primati. Lo scimpanzé Ham ha ricevuto un addestramento quotidiano prima di diventare la prima grande scimmia ad essere lanciata nello spazio nel 1961, portando a termine con successo la sua breve missione prima di tuffarsi in sicurezza nell'oceano. Ma le scimmie eliminate l'anno scorso non sono state utilizzate in nessuna missione spaziale o per la ricerca, ma erano soltanto ospitate presso la struttura di Ames, come stabilito da un accordo di assistenza congiunta tra la Nasa e LifeSource BioMedical, un'entità separata di ricerca sui farmaci che affitta un ufficio al centro Nasa e ospitava i primati in questione.
Stephanie Solis, amministratore delegato di LifeSource BioMedical, ha detto che i primati sono stati dati al laboratorio "anni fa", dopo che non è stato possibile trovare un rifugio per loro a causa della loro età e della loro cattiva salute. "Abbiamo deciso di accettare gli animali, fungendo da rifugio e fornendo tutte le cure a nostre spese, fino a quando la loro età avanzata e il peggioramento della salute hanno portato alla decisione di eutanasia umanamente per evitare una cattiva qualità della vita", ha precisato Solis. La massima dirigente ha poi assicurato che nessuna ricerca è stata condotta sui primati mentre erano ad Ames e che hanno avuto una "buona qualità di vita residua".
“La Nasa ha molti punti di forza, ma quando si tratta di pratiche per il benessere degli animali, sono obsoleti. Che fine tragica hanno fatto queste scimmie” ha commentato Mike Ryan, portavoce di Rise for Animals, il gruppo che, a nome della libertà di informazione, ha ottenuto la consegna dei documenti sull’uccisione dei primati al centro Ames. Al momento la direzione della Nasa ha replicato attraverso il proprio portavoce, dicendo di non avere primati nelle strutture da lei finanziate e di sua proprietà.
Negli ultimi anni il governo degli Stati Uniti ha iniziato a eliminare gradualmente l'uso dei primati nella ricerca, con il National Institutes of Health che, nel 2015, ha preso una decisione fondamentale per ritirare tutti gli scimpanzé utilizzati negli studi biomedici. I critici della pratica sostengono che è immorale e crudele sottoporre a tali condizioni creature sociali molto intelligenti e così simili agli umani. Tuttavia, alcuni laboratori continuano a utilizzare scimmie in gran numero – nel 2017 un record di 74 mila sono stati impiegati in esperimenti - con scienziati che affermano che sono di gran lunga migliori rispetto ad altri animali, come i topi, per lo studio delle malattie che affliggono anche gli esseri umani. Anche quando le scimmie vengono ritirate dal settore della ricerca, il loro reinserimento in santuari appropriati è ancora aleatorio.