Il presidente Donald Trump ha posto il veto sul National Defense Authorization Act da 740 miliardi di dollari rinviando la misura sui fondi per il Pentagno nel 2021 al Congresso. Lo ha reso noto la Casa Bianca.
"La mia amministrazione riconosce l'importanza della legge (di Difesa). Sfortunatamente la legge non include misure cruciali di sicurezza nazionale e include clausole che non rispettano i militari e la storia dei nostri militari, contraddicendo gli sforzi della mia amministrazione per mettere l'America al primo posto nelle nostra azioni di sicurezza nazionale e di politica estera: è un regalo alla Cina e alla Russia", spiega Trump nella nota diffusa dalla Casa Bianca.
Il presidente aveva minacciato il veto perché la misura prevede il cambio di nomi delle basi militari intitolate ai confederati. Trump giudica una minaccia alla sicurezza nazionale la 'Section 230' del Communications Decency Act che tutela legalmente il 'bigh tech' rispetto ai contenuti pubblicati da terzi e che lui aveva chiesto di stralciare dalla legge di Difesa, approvata dal Congresso con un forte sostegno bipartisan.
Era passata con 335 sì e 78 no a alla Camera (controllata dai dem) e con 84 sì e 13 al no Senato (dove il Grand Old Party ha la maggioranza). Il leader di maggioranza al Senato, Mitch McConnell aveva esortato il presidente a non porre il veto.
E' il secondo smacco di Trump a McConnell in 24 ore dopo la mancata firma al piano di stimoli da 900 miliardi. Per bypassare il veto presidenziale, la misura dovrà essere riapprovata da Camera e Senato con una maggioranza di due terzi. Bisognerà vedere quanti saranno i repubblicani pronti a sfidare il volere del presidente.