AGI - L'ex re di Spagna, Juan Carlos, ha patteggiato con l'erario di Madrid il pagamento di 678.393 di tasse arretrate nel tentativo di evitare l'apertura di un'inchiesta per riciclaggio nei suoi confronti. A dare la notizia è l'avvocato del re emerito, il quale lo scorso agosto ha lasciato il Paese per gli Emirati Arabi Uniti, inseguito dalle accuse di aver occultato parte delle sue ricchezze in conti all'estero.
L'iniziativa di Juan Carlos potrebbe evitargli un processo ma ha ulteriormente danneggiato l'immagine della Corona, dato che equivale a un'ammissione di colpevolezza. Il partito di sinistra radicale Podemos, alleato di governo dei socialisti del premier Pedro Sanchez, è infatti tornato a contestare l'istituzione stessa della monarchia, con il vicepremier Pablo Iglesias che, in un recente articolo su 'Publico', ne ha messo in dubbio "l'utilità".
Il patteggiamento è legato a un'inchiesta, resa pubblica il mese scorso, sul presunto utilizzo di carte di credito attribuite a prestanome, che renderebbero Juan Carlos sospetto di riciclaggio. I pagamenti sarebbero avvenuti dopo l'abdicazione del 2014 e l'ottantaduenne re emerito non sarebbe quindi protetto dall'immunità in caso di processo. Gli inquirenti stanno inoltre indagando su un appalto per le ferrovie saudite vinto da un consorzio di imprese spagnole nel 2011, per il quale Juan Carlos avrebbe ricevuto il pagamento di una commissione.
Podemos è tornato oggi a chiedere un'inchiesta parlamentare sulle attività economiche dell'ex monarca, la cui popolarità, un tempo enorme, era stata già erosa dagli scandali sulla sua vita privata. Simili richieste sono già state respinte in passato dal Parlamento con il voto delle destre e dei socialisti di Sanchez, il quale, dopo la notizia del patteggiamento, ha dichiarato in televisione che la monarchia "non è in pericolo".
Gli spagnoli si stanno domandando, nel frattempo, se, in seguito al pagamento degli arretrati con il fisco, il re emerito tornerà in patria per festeggiare il Natale. Sanchez, interpellato in materia, ha replicato che l'unica persona titolata a rilasciare dichiarazioni in proposito è il re ritirandogli il vitalizio e rinunciando all'eredità.