AGI - Il presidente Usa Donald Trump ha concesso la grazia al suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, il generale Michael T. Flynn, dichiaratosi due volte colpevole di aver mentito all'Fbi sulle sue conversazioni, nel 2016, con l'allora ambasciatore russo a Washington.
La mossa, tipica dei presidente a fine mandato e che era stata anticipata dai media americani, mette fine a un caso che l'attuale dipartimento di Giustizia, guidato da William Barr, aveva cercato di chiudere.
"E' mio grande onore annunciare che al generale Michael Flynn è stata garantita la grazia piena", ha annunciato Trump su Twitter, "congratulazioni a lui e alla sua stupenda famiglia, ora so che avrete un Thanksgiving davvero fantastico!".
La grazia mette la parola fine alla lunga saga legale di Flynn, comunque mai condannato, il quale aveva collaborato con il super procuratore Muller nell'inchiesta Russiagate, sui legami della squadra di Trump con la Russia e le presunte ingerenze russe nelle presidenziali del 2016.
Oltre due anni dopo la sua confessione, nel 2019, il generale aveva ritrattato denunciando irregolarità nel comportamento degli inquirenti. Il dipartimento di Giustizia aveva fatto riesaminare il caso e chiesto di archiviare le accuse, incontrando però ostacoli nel giudice federale Emmet Sullivan, che aveva sospeso la decisione chiedendo altri pareri legali. L'inazione del giudice e la scadenza imminente di fine mandato per Trump hanno fatto della grazia l'unica strada per chiudere il caso.
Flynn - che al diplomatico russo aveva chisto di evitare un'escalation dopo le ultime sanzioni annunciate dall'amministrazione Obama - era stato licenziato in tronco dal presidente nel 2017, dopo aver ammesso la sua colpevolezza. "Ho dovuto licenziare il generale perché ha mentito al vicepresidente e all'Fbi", aveva tuonato Trump su Twitter, "si è dichiarato colpevole ma non c'era niente da nascondere". Flynn allora aveva trascorso appena 24 giorni alla Casa Bianca.
La decisione del presidente era attesa: Axios aveva scritto che la grazie a Flynn fa parte di un pacchetto di provvedimenti simili che Trump intende decretare in vista della fine della sua presidenza. L'ex consigliere è visto da molti trumpiani come la vittima di una vendetta politica dell'amministrazione di Barack Obama, con l'Fbi accusato di averlo incastrato.
Lo scorso luglio, Trump aveva concesso la grazia al suo ex consigliere Roger Stone, che era stato condannato nel 2019 a tre anni e quattro mesi nell'ambito delle indagini sul Russiagate.
E intanto si rincorrono le voci sulla possibilità che Trump grazi anche se stesso per sfuggire alle diverse inchieste che lo hanno nel mirino; un fatto mai avvenuto prima ma che anche se avesse successo si applicherebbe solo a casi federali e non a quelli a livello di Stati.