AGI - Parigi, Zurigo e Hong Kong sono le città più care del mondo in cui vivere, mentre l'indebolimento del dollaro ha fatto scivolare Singapore e Osaka fuori dal podio, dove occupavano il terzo posto a parimerito.
Secondo il rapporto pubblicato dal settimanale Economist, però, il cambiamento più radicale riguarda Teheran, balzata di 27 posizioni a causa dell'inasprimento delle sanzioni Usa.
New York condivide il settimo posto con Ginevra e Los Angeles è scesa al nono posto, a pari merito con Copenaghen. Ciò che però ha più pesato sul costo della vita nelle città è stata la svalutazione del dollaro rispetto a valute come l'euro e lo yen. A Parigi e Zurigo, ad esempio, l'apprezzamento della moneta comune e del franco svizzero ha portato a un aumneto del costo ei servizi, mentre a Singapore i prezzi sono scesi per la contrazione della domanda, causata dell'esodo di lavoratori stranieri.
Stesso effetto che si è avuto a Osaka, dove i prezzi al consumo hanno subito una stagnazione e il governo giapponese ha sovvenzionato costi come il trasporto pubblico" per far fronte al calo della popolazione residente.
Ovunque, sottolinea il rapporto, il costo della vita è sceso in linea con i prezzi dell'abbigliamento: nelle città sottoposte a lockdown o con i lavoratori in smart working sono diminuiti gli acquisti di capi di vestiario, perché gli acquisti sono stati rinviato.
Al contrario, l'aumento del telelavoro ha portato a un'impennata degli acquisti di elettronica, la categoria di prodotti che secondo lo studio ha visto il maggiore aumento dei prezzi.