AGI - Doveva lasciare a Natale, invece il braccio destro di Boris Johnson, Dominic Cummings, ha deciso di accelerare i tempi e farlo in maniera clamorosa: si è fatto fotografare nel tardo pomeriggio, che usciva dal portone principale di Downing Street con uno scatolone in mano. E secondo la stampa britannica, ha lasciato Downing Street "per sempre". La sua uscita dalle stanze del potere segna non solo la sua sconfitta nella clamorosa battaglia per il potere con Carrie Symonds, la fidanzata del primo ministro, e Allegra Stratton, la sua nuova addetta stampa; ma soprattutto la fine del dominio all'intero del governo della fazione che aveva portato alla vittoria nella Brexit. Una novità che potrebbe portare Londra a scendere a compromessi con Bruxelles nel negoziato sul post-Brexit.
La decisione sarebbe stata presa ieri dopo una riunione all'ora di pranzo con il premier; poi il potente consigliere di Johnson ha scelto di uscire sotto le luci delle telecamere. Al suo posto nel ruolo di capo dello staff di Johnson dovrebbe arrivare l'ex ministro dell'Economia, Sajid Javid, molto vicino alla Symonds. Terminano dunque così 48 ore tumultuose, cominciate con le dimissioni del direttore della comunicazione Lee Cain.
Cummings, considerato l'architetto della campagna Brexit nel referendum sull'Unione europea del giugno 2016, aveva detto in un blog che contava di lasciare il governo entro la fine dell'anno. Ma ha anticipato il passo al termine di una resa dei conti all'interno dei conservatori britannici, tra i quali cresce la frustrazione per il calo di popolarità del premier Boris Johnson, azzoppato dalla controversa gestione della pandemia di coronavirus e dagli insufficienti progressi nel negoziato sulla Brexit.
Capofila della fronda proprio la compagna di Johnson, Carrie Symonds, tra le figure di spicco della cerchia di BoJo a essersi opposte alla promozione di Cain a capo dello staff. L'ala pragmatica dei Tory rimprovera a Cummings, rappresentante dell'ala dura del 'Leave', di aver mantenuto a Downing Street un clima da campagna elettorale permanente dove la strategia anti-Covid sarebbe finita in secondo piano. "La sua maligna influenza al centro di Downing Street è durata sin troppo", ha sibilato il deputato Roger Gale.
With the departure of Mr Cummings it is now possible for the PM to muck out the stables and ensure that he finds an adviser that is capable of doing the job and can help lead this Country forward.
— Sir Roger Gale MP (@SirRogerGale) November 13, 2020
Bernard Jenkin, un altro parlamentare Tory di lunga data, ha aggiunto che adesso, dopo l'addio di Cummings, il premier potrà ristabilire “il rispetto, l'integrità e la fiducia” che mancavano "negli ultimi mesi” tra il numero 10 e i parlamentari Tory. E potrà aggiornare la sua agenda, mettendo fine alle battaglie, promuovendo un'agenda verde e adottando un approccio meno dogmatico con l'Unione.
L'immagine del "Rasputin" di Johnson si era però deteriorata da tempo, quantomeno da quando, lo scorso marzo, il super consigliere si era recato a casa dei suoi genitori fuori Londra dopo che a tutta la popolazione era stato raccomandato di astenersi da visitare i familiari che non vivevano nella stessa abitazione. A spingerlo a decidere di lasciare una volta per tutte sarebbe stato però proprio l'allontanamento di Cain, che gli era molto vicino.
Convinta che il suo compagno abbia bisogno di ripensare da zero la gestione della propria immagine, Symonds di recente aveva mostrato una crescente ostilità nei confronti di Cain, ritenendolo corresponsabile della sempre minore popolarità del premier. A causare la rottura definitiva è stata però la sua opposizione alla scelta della giornalista Allegra Stratton come nuovo volto della comunicazione di Downing Street.
A Stratton sarà affidata la conduzione dei briefing quotidiani che il governo intende trasmettere per televisione a partire dalle prossime settimane. Una possibile chiave di lettura è che l'ex direttore della comunicazione temesse una figura che gli avrebbe fatto ombra e, con il suo arrivo, avrebbe sancito il fallimento del suo lavoro. Quel che è certo è che Stratton era la persona sbagliata contro la quale scagliarsi: oltre che gradita a Symonds, l'ex giornalista è una consigliera di Rishi Shunak, il popolarissimo Cancelliere dello Scacchiere, che molti vedono come prossimo candidato premier, ritenendo impraticabile una nuova corsa di Johnson.
Durissima la reazione del capo dei laburisti, Keir Starmer, che ha parlato di scene "patetiche". "Credo che milioni di persone si siano svegliate questa mattina, grattandosi la testa e domandandosi cosa diamine stia accadendo", ha tuonato Starmer ai microfoni della radio Lbc. "Siamo nel mezzo di una pandemia, siamo tutti preoccupati per la nostra salute e le nostre famiglie, siamo tutti i preoccupati per i nostri posti di lavoro e questa cricca si sta scannando dietro la porta del numero 10".