AGI - L'ex direttore dei servizi segreti armeni, Artur Vanetsyan, è stato arrestato dalle forze di sicurezza con l'accusa di aver organizzato un complotto per uccidere il premier Nikol Pashinyan, da giorni al centro di contestazioni per l'accordo di pace con l'Azerbaigian che ha posto fine ai combattimenti nella regione contesa del Nagorno-Karabakh.
Insiema a Vanetsyan, che lo scorso maggio ha fondato un partito di orientamento nazionalista, il Partito della Patria, sono stati arrestati l'ex capogruppo parlamentare del Partito Repubblicano armeno, Vahram Baghdasaryan, e il volontario di guerra Ashot Minasyan.
I tre sono accusati di aver fomentato le rivolte di piazza contro il premier, nel mirino per un'intesa che ha riconosciuto all'Azerbaigian il controllo della aree riconquistate durante i combattimenti iniziati lo scorso 27 settembre e conclusi pochi giorni fa grazie alla mediazione russa. Pashinyan si è assunto le responsabilità dell'esito del negoziato ma ha rifiutato di dimettersi, sostenendo che l'accordo ha scongiurato ulteriori perdite territoriali.
Alle sommosse contro Pashinyan hanno partecipato migliaia di persone. Secondo le autorità armene, i dimostranti erano stati sobillati da Vanetsyan che intendeva cavalcare il malcontento popolare per organizzare un colpo di Stato. Lusine Sahakyan, legale di Vanetsyan, ha definito il complotto come il frutto di una "vivida immaginazione". Secondo l'avvocato, l'ex capo degli 007 armeni e' vittima di una "persecuzione politica".