AGI - Nessuna zona rossa o arancione. Poche regole, ma chiare. Il 2 novembre, esattamente una settimana fa, in Germania è entrato in vigore il 'lockdown soft' deciso dal governo alla fine di un complicato braccio di ferro con i Laender, che comunque ha visto prevalere la linea 'rigorista' di Angela Merkel. L'obiettivo è quello di riportare il tasso di contagio sotto le 50 infezioni su 100 mila abitanti, in modo da tornare ad avere il controllo della pandemia.
Le misure per ora sono in vigore fino alla fine del mese, ma già la settimana prossima e comunque ogni 14 giorni la cancelliera e i governatori dei Laender torneranno a riunirsi per decidere se siano necessarie proroghe, aggiustamenti, alleggerimento o provvedimenti più rigidi.
La restrizione più evidente riguarda il contatto tra le persone in spazio pubblico, dove possono incontrarsi al massimo dieci persone di due diversi nuclei domestici: eventuali violazioni vengono sanzionate di conseguenza dalle autorità. In generale, lo Stato chiede ai tedeschi di ridurre "fino al minimo possibile" i contatti fuori dal proprio nucleo familiare. Niente festeggiamenti all'aperto così come pure in ambito privato (definiti "inaccettabili"), annullati tutti i grandi eventi pubblici.
Chiusi anche i ristoranti, i bar, le discoteche: rimangono permessi solo l'asporto e la consegna a domicilio. Viene inoltre fermato tutto lo sport amatoriale, chiudono le palestre, le piscine, i centri fitness. Niente teatri, cinema, opere, concerti, così come devono chiudere i battenti anche le sale gioco, quelle dedicate alle scommesse, le fiere e persino le 'case chiuse'.
La principale differenza rispetto al confinamento della scorsa primavera è che rimangono aperte le scuole e gli asili, ma anche tutte le attività commerciali, dai supermercati alle vendite al dettaglio, sia pure nel rispetto di rigide misure di sicurezza sanitaria: ossia, nei negozi ci può trattenere al massimo un cliente ogni dieci metri quadri e in tutto il Paese vale l'obbligo di indossare la mascherina mentre si fa la spesa. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, il governo chiede alle aziende di favorire il più possibile lo smart working.
Nelle scuole di ogni grado rimane l'insegnamento in presenza, fin dove questo sia possibile rispettando le distanze minime e le regole sanitarie. In questo caso sono i singoli Laender a regolare dove sia obbligatorio o meno portare le mascherine. Serrande abbassate anche per studi cosmetici, di tatuaggi e massaggi, "dato che in questi ambiti la vicinanza fisica è inevitabile. Rimangono aperte strutture che offrono trattamenti medici necessari, tra cui studi di fisioterapia, logopedia e podologia. Nel rispetto delle regole suddette, rimangono ancora aperti anche i parrucchieri.
Fa un passo indietro anche lo sport. Le partite della Bundesliga torneranno a essere disputate esclusivamente a porte chiuse, ma la regola vale anche per tutti gli altri sport professionali. Chiusura totale anche per quel che riguarda lo sport amatoriale in strutture pubbliche e private, comprese le piscine e le palestre. Lo sport individuale - ossia jogging, la corsa in bici o similari - sono permesse solo in due oppure con appartenenti al proprio nucleo familiare.
Le misure hanno carattere nazionale (cosa non scontata per un Paese federale come la Germania), ma come sottolineato nel documento di governo e Laender si tratta di "impedire un'emergenza sanitaria nazionale".
Per questo il testo raccomanda tutti i tedeschi di rispettare la distanza minima di un metro e mezzo. Nelle ultime settimane, inoltre, sono stati disposti alcuni lockdown mirati in seguito a picchi di contagi ben superiori alla soglia dei 50 su 100 mila abitanti istituito come criterio nazionale oltre il quale è necessario un intervento immediato: i primi due a varare drastiche misure di contenimento dei contagi da coronavirus sono state due località in Baviera, ossia Bertchtesgaden vicino al confine austriaco, e Rottal-Inn, dove sono state chiuse anche le scuole e gli asili oltreche' i cinema e le strutture termali, annullati tutti gli eventi pubblici, mentre rimaneva il solo permesso di uscire di casa per motivi urgenti o necessari, come il lavoro, la spesa di generi alimentari e visite mediche.