AGI - Era la sessuologa che sdogano' l'autoerotismo femminile trasformandolo in atto di liberazione, "gioco ludico e appagante", e affermazione di genere. Betty Dodson, morta una settimana fa a 91 anni a causa di una cirrosi, è stata, in realtà, molto di più. Definita "femminista della seconda ondata", nel suo appartamento di Manhattan, Dodson ha ospitato per oltre 40 anni generazioni di donne a cui ha insegnato come trovare il piacere nella solitudine, indicando l'autoerotismo come una sottovalutata "forza sociale liberatrice".
"Tutte noi possiamo imparare a fare l'amore da soli"
"Tutti noi - scrisse nel suo libro piu' famoso, 'Sex for one. Le gioie dell'autoerotismo' - possiamo imparare a fare l'amore da soli e raggiungere il massimo del piacere, libero da inibizioni". Alle ospiti dei suoi incontri, la "guru del sesso" forniva spiegazioni mediche, anatomiche e pratiche, mostrando l'uso del vibratore e di altri strumenti di piacere. Il messaggio e' stato potente proprio dal punto di vista sociale perché toglieva dall'atto della masturbazione quella patina di vergogna e di senso di colpa che aveva inibito generazioni di persone, donne e anche uomini. "Il sesso piu' appagante - annotava - sarà quello con voi stesse". Il suo libro, pubblicato nel 1987, ebbe un successo mondiale, venne tradotto in venticinque lingue grazie alla fascinazione di un viaggio erotico che avrebbe "riportato alla puberta', l'adolescenza, all'innamoramento", un viaggio dentro se stesse, una sorta di seduta di autoanalisi, ma, come prometteva Dodson, "molto più appagante".