AGI – La Francia è di nuovo in “lockdown” dalla notte scorsa: la decisione, sofferta ed esclusa fino a pochi prima, è stata presa e annunciata ai Francesi dal presidente Emmanuel Macron per contrastare una diffusione sempre più veloce del Covid-19, che nella sola giornata di ieri ha visto confermati oltre 47 mila nuovi casi.
Le chiusure locali e i coprifuochi parziali non hanno avuto conseguenze positive sui numeri mentre i reparti di terapia intensiva del sistema ospedaliero francese sono sempre più in affanno e non possono più contare sul sostegno dei vicini, quasi altrettanto colpiti dalla seconda ondata (in primavera, alcuni pazienti francesi erano stati trasferiti per le cure intensive in Germania). Ma l'economia ne risente e la stima sul calo del Pil nel 2020 passa al -11%.
Il “confinement”, programmato per ora “almeno” fino al primo dicembre, ha già provocato un piccolo “esodo” da Parigi, con code chilometriche di auto per raggiungere le località di vacanza. Oggi nella capitale il traffico è molto meno caotico del solito, nonostante le misure siano meno restrittive rispetto alla chiusura dello scorso marzo.
Le scuole riapriranno lunedì dopo la pausa delle vacanze d’autunno, ed è previsto che nei prossimi giorni chi ha lasciato la propria residenza per approfittare della vacanza possa rientrare. In questa seconda versione del "confinement" è anche possibile uscire di casa per camminare o fare sport senza allontanarsi di più di un chilometro dal proprio domicilio; inoltre, sono permessi i matrimoni, con la partecipazione di 6 persone al massimo, e ai funerali possono assistere fino a 30 persone.
Si potranno visitare gli anziani che si trovano nelle case di riposo e domenica prossima, in occasione della celebrazione dei defunti, si potrà andare al cimitero. Bar, ristoranti e negozi “non essenziali” sono chiusi ma se entro due settimane le cose miglioreranno, questa misura potrà essere rivista. Il telelavoro è raccomandato “cinque giorni su cinque” laddove possibile.
Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Figaro, 7 cittadini francesi su dieci approvano la drastica decisione del governo, ma la chiusura delle attività “non essenziali” è approvata solo dal 52%. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha adattato al ribasso la previsione sul calo del Pil nel 2020: nonostante il rimbalzo dell’ultimo trimestre, il calo annuale sarà dell’11% anziché del 10% come precedentemente stimato.